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Punto di partenza: Niviano
Per chi proviene da Milano: uscita autostrada A1 Piacenza sud, tangenziale sud di Piacenza direzione Genova, SS 45 direzione Genova. Dall’uscita A1 a Niviano 20 km.
Per chi proviene da Bologna: uscita autostrada A1 Piacenza sud, tangenziale sud di Piacenza direzione Genova, SS 45 direzione Genova. Dall’uscita A1 a Niviano 20 km.
Calenzano, posto a 747 mslm, è un minuscolo villaggio quasi disabitato nascosto nella selvaggia val Perino, dove Madre Natura ha creato un piccolo capolavoro: le cascate omonime. Partiamo da Niviano, vicino al castello, possente anche nell’attuale versione “campagnola”, scaldandoci la gamba sulla statale 45, attenti al traffico un po’ molesto. Attraversato il centro storico di Rivergaro ci immettiamo sulla statale 45 in direzione sud per un paio di chilometri fino alla deviazione sulla sinistra per Rallio. La strada si restringe subito in leggera salita entrando nel bosco fino al borgo; sulla nostra destra, tra dolci ondulazioni, spicca l’imponente sagoma di un castello medioevale (Montechiaro). Il silenzio è già padrone; scene di campagna: trattori al lavoro, balle di fieno sparse nei campi. La discesa rivela una vista inusuale di Travo, bella e raccolta attorno al suo castello Anguissola.
Attraversiamo il ponte sulla Trebbia, passiamo l’abitato di Travo, una rampa e subito a sinistra, verso Donceto su una stradina che costeggia le anse del fiume. Arrivati a Perino iniziamo la dolce salita del Cerro; 12 km di ascesa su fondo regolare, tra pianori verdi, boschi, prati coltivati ad erba medica. Le pendenze non sono mai un problema; si sale guardandosi attorno ed è, come sempre, un grande spettacolo, tra case sparse, torri di guardia, frinire di cicale. Al passo del Cerro, 750 mslm, giriamo a destra; la traccia asfaltata in leggera ma costante discesa taglia l’altopiano per diversi km, rivelandoci, dopo la fine del bosco, una veduta da cartolina della Val Trebbia, dove spicca l’inconfondibile sagoma della Pietra Parcellara.
Dopo una piccola deviazione per vedere il villaggio di Leggio, arriviamo finalmente a Calenzano. Prati a perdita d’occhio. Di fronte a noi Aglio con le case sparse sull’altro versante. Molto più in alto a sinistra fa capolino, sopra la linea degli alberi, il campanile della chiesa di Pradovera, località per raggiungere la quale abbiamo già versato molto sudore. La fontana, enorme, posta al centro del paese accanto alla minuscola chiesa regala un’acqua da brividi, graditissimo ristoro per corpo e anima. Ritornati sui nostri passi, giriamo a sinistra al cartello che indica Verogna, e iniziamo una discesa su un ripidissimo pendio, con aspetto insidioso, buche e sassi. Questo pezzo di strada, percorso in senso inverso, cioè in salita, fa parte del “supercerro”, versione per ciclisti duri. Noi però preferiamo percorrerlo in discesa. E allora giù, con le mani sui freni e occhio attento alle insidie, ritorniamo sulla strada principale per abbandonarla subito dopo, piegando a sinistra al cartello Villanova.
Tre/quattro stretti tornanti sempre in discesa, poi dopo il ponticello sul torrente Perino a destra, la strada si allarga e si scende diritti a Perino borgo (sosta canonica per gustare i super panini con la super coppa del negozio Zavattoni) e imboccata la SS 45 in un baleno ci ritroviamo a Niviano, dopo 77 km e 1000 m di dislivello, alla scoperta di un altro scrigno di questo magnifico territorio che resterà nei nostri cuori.
Difficile se non impossibile inserire variazioni in questo giro dato che la strada finisce a Calenzano Fondo e l’itinerario è già proposto con andata e ritorno sui due versanti opposti della valle.
Traffico tra Niviano e Perino poi più nulla, in modo particolare dopo aver lasciato il Passo Cerro. La condizione delle strade è buona su quasi tutto il tragitto ma, come spesso su queste vie di comunicazione, non mancano tratti d’asfalto rovinato e con pietrisco e sabbia sparsi sulla strada. Nessun problema per i rifornimenti idrici, possibili da varie fontanelle nei paesi attraversati e anche lungo la strada. Da segnalare l’acqua freschissima della fontana di Calenzano dove spesso vengono tenute in fresco le bottiglie di vino degli abitanti. Ristoranti e trattorie si incontrano a Niviano, Travo e Perino.
Tratto da "Cicloturismo in Libertà" di Dino Schiavi e Graziano Majavacchi
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