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Chiaravalle

Come raggiungere il punto di partenza 

Punto di partenza: Carpaneto Piacentino

Da Milano o da Bologna: Dall’autostrada del SoleA1, prendere l’uscita Fiorenzuola e proseguire poi per Carpaneto.

Da Brescia: Dall’autostrada A21 uscire in direzione Fiorenzuola e proseguire poi per Carpaneto.

Da Genova: Dall’autostrada A7, seguire la direzione Piacenza, continuare sull’A21 e seguire per Bologna, continuare sull’A1, uscire a Piacenza Sud, continuare sulla Tangenziale Sud e poi sulla SP 6 fino a Carpaneto.

Da La Spezia: Dall’autostrada della Cisa A15 continuare sull’A1, uscire a Fiorenzuola Val d’Arda e proseguire poi per Carpaneto.

L’itinerario 

Parafrasando la famosa canzone, un giro tra la via Emilia e la bassa Val d’Arda, pedalando senza troppe difficoltà sopra piccole colline che delimitano la grande pianura tra preziosi tesori ambientali e storici. La partenza da Carpaneto, 114 m slm, sulla provinciale 29 per Cadeo, fino alla deviazione dopo un paio di km sulla destra, per Cerreto Landi. Il castello è quasi nascosto dalla vegetazione, e si mostra improvvisamente in tutta la sua possanza. La stradina che lo lambisce taglia con un lungo rettilineo e curve secche una campagna verdeggiante e rigogliosa; prima delle case una piccola chiesa di campagna, con il suo basso campanile, dona a questo angolo di pianura un delicato tocco di genuina, semplice bellezza.

Superato Chero e S. Protaso proseguiamo sulla provinciale fino alla deviazione per Doppi. Siamo sempre su piccole stradine secondarie che, nell’ultimo lembo di pianura, lasciano intravedere un mondo contadino ancora vitale. Giunti all’incrocio con la SP 9, giriamo a sinistra e quasi subito l’inconfondibile sagoma turrita di Castell’Arquato si staglia imponente davanti a noi. Uno spettacolo che continua anche al paese, dove giriamo a sinistra e superato il ponte sull’Arda attacchiamo la prima salitella della giornata, verso Bacedasco Alto. Mentre prendiamo quota sulla costa, staccare gli occhi da questo spettacolo è molto più arduo che pedalare sulla salita che stiamo affrontando. Sullo sfondo si intravede chiaramente il borgo di Lugagnano sovrastato dal monte Giogo. Arrivati in cima alla costa Stradivari, giriamo subito a destra scendendo su uno strettissimo corridoio asfaltato male, verso la provinciale che proviene da Vernasca.

Di fronte a noi la dura salita che porta a Vigoleno; noi stavolta prendiamo a sinistra lasciando che le bici acquistino velocità sul lungo falsopiano in discesa, fino alla deviazione sulla destra per Borla. Un’altra breve salitella di 2 km, proseguendo dritti all’incrocio; la breve discesa ci porta nel parco dello Stirone, al confine con la provincia di Parma. Incrociata la provinciale di Pellegrino Parmense pieghiamo a sinistra verso Ponte Scipione, dove giriamo a destra; un’altra salitella senza grandi difficoltà ci porta davanti al possente castello di Scipione che sbarra imponente la strada. Dopo una doverosa sosta, torniamo sui nostri passi verso Castelnuovo Fogliani; qualche chilometro vallonato, prima che il borgo dominato dalla torre merlata lasci il posto ad Alseno che raggiungiamo sempre su piccole stradine che costeggiano la “mitica” via Emilia.

Dopo Saliceto, ecco l’antica, imponente abbazia di Chiaravalle della Colomba, antica Careto, paludosa landa bonificata dai monaci, luogo di pace e serenità. Siamo quasi alla fine del nostro girovagare, il passaggio da Fiorenzuola, la provinciale per Carpaneto fino alla deviazione per Chero, gustandoci ancora una volta quei posti e quelle sensazioni provate all’inizio, su quelle stradine perse nella grande pianura, dove il tempo sembra essersi fermato. Un percorso di 80 km con poco più di 500 metri di dislivello, senza particolari difficoltà, ma dal fascino discreto e intrigante.

Variazioni possibili

Arrivati sulla SP 12 dopo la discesa da Villa Romagna, invece di svoltare a sinistra come da itinerario suggerito, si prosegue dritto (indicazioni per Pecchi, Gorghera, Vigoleno e altri) e si raggiunge il centro di Vigoleno. Da qui, dopo una visita d’obbligo al bellissimo borgo, si riprende la SP 56 che in breve riporta sulla SP 12 dove si ricongiunge all’itinerario originale tra Case Orsi e Trabucchi, senza particolari variazioni chilometriche o altimetriche.

Tratto da "Cicloturismo in Libertà" di Dino Schiavi e Graziano Majavacchi