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Punto di partenza: Piacenza
Per chi proviene da Milano: autostrada A1 uscita Piacenza nord
Per chi proviene da Bologna: autostrada A1 uscita Piacenza sud
Per chi proviene da Brescia: autostrada A21 uscita Piacenza sud
Per chi proviene da Torino: autostrada A21 uscita Piacenza ovest
Ecco una piccola escursione tra città e campagna, ideale per chiunque abbia poca dimestichezza con la bici, per le famiglie, per chi la bici la usa raramente, anche solo per prendere un po’ d’aria. Perfetta per chi questo mezzo lo usa saltuariamente, quelle 3-4 volte all’anno quando le condizioni del tempo (temperatura ottimale, umidità e vento assenti) e voglia personale sono allo zenit, oppure al neofita alle prime armi. In totale sono 20 chilometri che dal salotto buono di Piacenza portano a scoprire un pezzo di campagna appena fuori città, verso Gossolengo. Si possono usare tutti i tipi di bici, anche quelle un po’ scassate e arrugginite, quelle che hanno dormito per stagioni dentro una cantina o nel garage, basta che le ruote girino ed i freni facciano un po’ di presa.
Partendo da Piazza Cavalli si pedala fino a via Genova dove si imbocca la ciclabile che, a dir il vero, nel tratto cittadino è praticamente un marciapiede sconnesso, in uso comune con i pedoni, con la segnaletica orizzontale scomparsa. È un tratto di circa 2 km dove bisogna prestare attenzione alle rotonde ed agli incroci. All’altezza della grande rotonda la ciclabile prende a delinearsi; seguendo la strada provinciale n. 28 per Gossolengo, prosegue su sede protetta fino alla Besurica, dove rileviamo l’unico punto d’acqua sul percorso. Qui comincia il suo cammino verso l’aperta campagna; adesso è una bella ciclabile, con fondo scorrevole, sufficientemente ampia, ben tenuta, dove si pedala senza problemi per qualche chilometro. Arrivati a Gossolengo puntiamo dritti verso il centro del paese, lasciando perdere la segnaletica orizzontale. Qui, volendo si può tirare un po’ il fiato, prendendosi una piccola pausa per un gelato, un caffè, oppure una bibita nei numerosi locali che si affacciano sulla piazza centrale.
Al municipio giriamo a destra proseguendo fino ad incrociare sulla sinistra il bel castello risalente al XII secolo e subito dopo sulla destra, la chiesa. La stradina esce definitivamente dal paese; arrivati all’incrocio prendiamo a destra, dove due cartelli quasi illeggibili indicano per Vallera e Besurica: è la parte più bella di tutto il tragitto; la stradina, in qualche tratto un po’ rovinata, si insinua in una campagna che sembra lontana anni luce dalla città: fattorie, belle case padronali, filari di gelsi lungo i canali di irrigazione, campi coltivati a perdita d’occhio. Il traffico motorizzato è praticamente assente, anche se non siamo più su ciclabile e quindi bisogna rispettare il codice della strada. Arrivati a Vallera, se teniamo la destra, attraversando il piccolo borgo, dopo qualche centinaio di metri, andiamo ad incrociare nuovamente la ciclabile che abbiamo percorso prima e, girando a sinistra, in pochi minuti ritorniamo in centro città. Se invece vogliamo allungare un po’ il tragitto, proseguiamo diritti seguendo una piccola strada nei campi che sbuca, dopo qualche chilometro di aperta campagna, fino ad incrociare la SP 1 che attraversiamo, facendo molta attenzione al traffico veicolare.
Siamo così sulla vecchia Gragnana, parallela alla provinciale, protetta e molto più ciclabile; girando a destra si prosegue lungo un interminabile rettilineo, fino alla periferia della città, dove all’altezza delle nuove maxi rotonde, si riprende ancora una ciclabile che poco lontano da via Veneto, ci consente di ritornare verso il centro storico. Una gita piacevole, da fare in compagnia, senza la minima difficoltà altimetrica (non c’è nemmeno l’ombra di un cavalcavia), che permette di scoprire uno scorcio di verde che cerca di resistere all’avanzare del cemento. E che riserva anche piccoli momenti di incertezza, come quando davanti a certi incroci perduti in aperta campagna, senza indicazioni, ci si sente un po’ indifesi, spiazzati ed indecisi, proprio come davanti ad altri bivi che la vita ci propone.
1) Prima di arrivare a Gossolengo, si può imboccare a destra strada del Bissone che ritorna comunque sulla strada per Vallera aggirando l’abitato di Gossolengo facendo risparmiare quasi un chilometro.
2) Arrivati a Vallera, anziché svoltare a destra per tornare a Piacenza, si prosegue dritto lungo la strada della Maganza che sbocca sulla strada Gragnana che ha a sinistra della sua sede la vecchia strada, chiusa al traffico motoristico. Da qui si ritorna facilmente a Piacenza. La distanza totale viene allungata di circa 2 Km.
3) Arrivati a Vallera, anziché svoltare a destra per tornare a Piacenza, si prosegue dritto lungo la strada di Quartazzola. Giunti alla frazione si tiene la destra e in breve si giunge alla strada Gragnana per percorrere l’adiacente strada vecchia chiusa al traffico e rientrare in breve a Piacenza. Al percorso originale vengono aggiunti circa 4 Km.
Tratto da "Cicloturismo in Libertà 2" di Dino Schiavi e Graziano Majavacchi
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