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La via del Po

Cave di sabbia, piccole e grandi opere idrauliche, centrali elettriche, pioppeti, cascine isolate e trattori al lavoro nei campi; iniziamo il nostro giro dalla gloriosa Canottieri Nino Bixio, imboccando la ciclabile via del Po. Pedaliamo con calma, in direzione di Cremona, seguendo la corrente del grande fiume. La piatta distesa di terra si perde a vista d'occhio, dall'argine si intravedono campanili che svettano lontani, case isolate e minuscoli borghi.

Borgo dei Santi, Roncaglia, un tratto di SS 10 e poi ancora strade basse e sentieri sterrati perduti dentro la fertile campagna. Fossadello, Roncarolo e Zerbio, eccoci alla dismessa ex centrale atomica. Arriviamo così a Caorso dove, nella piazza del paese ammiriamo la rocca Mandelli, dal 1907 sede del municipio comunale; una sosta per un caffè e poi il ritorno verso la città, sempre sullo stesso percorso. Una facile escursione di circa 50 chilometri senza dislivello, dal sapore tipicamente bassaiolo che presenta tutti gli elementi tipici dell'ambientazione rivierasca padana, fatta di lanche sabbiose, isolotti, piccoli spazi dove la gente continua a ritrovarsi. 

Pedalare sulla ciclabile via del Po è un vero divertimento ed è un esercizio alla portata di tutti, famiglie e bambini compresi, con qualunque tipo di bicicletta. Il traffico è quasi assente, il fondo in buone condizioni ed anche i sentieri sterrati non presentano particolari problemi. Si può gironzolare tranquillamente, tra l'argine e le stradine interne che collegano i piccoli borghi della zona, in assoluto relax e gustare il fascino discreto del Po e della sua golena. 

Tratto dalle pagine di Libertà a cura di Graziano Majavacchi.