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Punto di partenza: Rivergaro
Per chi proviene da Milano: uscita autostrada A1 Piacenza sud, tangenziale sud di Piacenza direzione Genova, SS 45 direzione Genova. Dall’uscita A1 a Rivergaro 24 km.
Per chi proviene da Bologna: uscita autostrada A1 Piacenza sud, tangenziale sud di Piacenza direzione Genova, SS 45 direzione Genova. Dall’uscita A1 a Rivergaro 24 km.
Il giro dei “muri”. Lasciamo la piazza di Rivergaro, 140 mslm, imboccando la SS 45 in direzione Bellaria, dove pieghiamo a destra, ed in discesa superiamo il ponte sulla Trebbia. La strada comincia a salire piano, mentre deviamo a destra per Borgonovo. Nella valle sottostante il castello di Statto sovrasta il greto del fiume, intorno boschi e case sparse. Dopo 4 km, appena arrivati in paese a Statto, inizia la prima asperità del giro. Svoltiamo a sinistra e subito è salita tosta per 2 km con pendenze attorno al 7/9%. Si sale allo scoperto, tra campi coltivati ad erba medica. Arrivati in località Scrivellano, si gira a sinistra al cartello che indica “castello” e dopo circa 300 metri di falsopiano, attacchiamo (o forse succede il contrario) un muro di circa 1000 metri che sale direttamente al centro del paese di Pigazzano, 414 mslm. Le pendenze sono sopra al 15%, senza respiro, senza tregua. Finiamo con la bocca aperta per lo sforzo al centro del piccolo borgo.
Recuperata la capacità di intendere, abbandoniamo per un attimo la bici, saliamo i gradini del sagrato della chiesa e la bocca si apre come prima, stavolta per lo stupore. La vista sulla valle è incredibile. Un posto da non perdere assolutamente, che ripaga ampiamente lo sforzo. Ritornati a valle, all’incrocio con la provinciale, ripercorriamo in senso inverso la strada fino ad arrivare a Travo sulla SP 40. Si sovrasta il fiume, proseguendo con continui saliscendi, alternando tratti allo scoperto a zone ombreggiate. A Travo all’incrocio giriamo a destra e superato un breve strappo, appena fuori paese prendiamo a sinistra per Donceto. È un vero e proprio nastro d’asfalto che, con qualche mangia e bevi, consente di ammirare un paesaggio variegato fatto di trattori al lavoro, case e campanili sui crinali, piccole radure. Coperti da un fitto fogliame osserviamo il fiume che disegna piccole anse e salti d’acqua, scorgendo in lontananza Perino, dove planiamo dopo una ripidissima e breve discesa tra alti guardrail.
Riprendiamo la vecchia statale in direzione di Piacenza fino a Quadrelli per 5 km; siamo giunti a metà percorso. Qui inizia la salita per Fellino e Chiulano, 525 mslm. Quasi 5 km di ascesa, dura a tratti su fondo tormentato, che regalano bellissime vedute sulla Pietra Parcellara, che domina il paesaggio. Arrivati a Chiulano, si resta in quota scendendo piano tra stretti tornanti tra le 2 valli, di fronte a noi isolate torri di guardia spuntano tra le pendici boscose. Adesso la discesa si fa filante, tranne che per un paio di brevi ma secchi strappi, fino all’incrocio con la SP 654, dove arriviamo dopo aver percorso un tratto parallelo al Nure. A Biana inizia lo strappo di Montesanto; solo 3000 metri al 9% medio, ma un inizio da incubo cicloturistico con rasoiate terribili. Da sopra la vista della pianura è bellissima, fino a Castione, dove una veloce e tecnica discesa ci riporta a Ponte dell’Olio, 216 mslm.
Passato il paese ed il ponte ecco finalmente il Bagnolo, un classico del Piacentino. Una coltellata alle nostre gambe lunga 1400 m al 10%. Arrivati sopra all’incrocio prendiamo per Rivergaro; sulla strada che resta in quota, recuperiamo pedalando sciolti, transitando a Bicchignano, fino a Veano. Deviamo a destra per Ancarano scendendo su una stradina stretta, tra casali isolati e vista sulla piana per 5 chilometri. Arrivati sulla SS 45 giriamo a sinistra ed in pochi minuti siamo di nuovo nella piazza di Rivergaro. 70 km con 1100 metri di dislivello, tra le 2 valli; salite brevi ma dure, con tratti molto impegnativi, anche se le quote risultano modeste. Un giro che ci ha consentito di ammirare scorci panoramici poco conosciuti, e poco frequentati dal cicloturista, ma di grande effetto scenografico.
Arrivati a Pigazzano, invece di ritornare a Statto, si prosegue per Monticello, lo si passa e, giunti all’incrocio con la SP 63 da Bobbiano, si gira a sinistra per arrivare in breve a Travo e riprendere il percorso originale. Questa deviazione porta solo un paio di chilometri in più.
Tratto da "Cicloturismo in Libertà" di Dino Schiavi e Graziano Majavacchi
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