Statistiche web

Val Riglio

Come raggiungere il punto di partenza

Punto di partenza: Carpaneto Piacentino

Per chi proviene da Milano o da Bologna: dall’autostrada A1, prendere l’uscita Fiorenzuola, seguire le indicazioni per Fiorenzuola d'Arda, poi per Carpaneto Piacentino

Per chi proviene da Brescia: dall’autostrada A21 uscire in direzione Fiorenzuola, seguire le indicazioni per Fiorenzuola e poi Carpaneto Piacentino

Per chi proviene da Genova: dall’autostrada A7, seguire la direzione Piacenza, continuare sull’autostrada A21 e seguire la direzione Bologna, continuare sull’autostrada A1, uscire a Piacenza Sud, continuare sulla Tangenziale Sud, uscire in direzione Piacenza e continuare sulla SP 6 fino a Carpaneto Piacentino

Per chi proviene da La Spezia: dall’autostrada della Cisa A15 continuare sull’autostrada A1, uscire a Fiorenzuola, seguire le indicazioni per Fiorenzuola, proseguire poi per Carpaneto Piacentino

L’itinerario 

Dalla piazza di Carpaneto, pedaliamo verso Cimafava e, al bivio con la SP 10, giriamo a sinistra e poi a destra verso Viustino. Al piccolo borgo, dopo un ponticello, imbocchiamo a sinistra una stradina, quasi un rettilineo infinito che, in leggero falsopiano si perde nell’ultimo lembo di pianura. Solchiamo per qualche chilometro una campagna silente, dove l’unico rumore è il rombo dei caccia che decollano dalla vicina base militare. Arrivati a Ronco, dopo la chiesetta seguiamo il cartello per Tollara e, dopo un falsopiano ed una breve discesa, al bivio “improvviso”, pieghiamo a sinistra costeggiando, sempre in discesa, una polveriera ormai abbandonata. Alla fine superiamo di slancio un breve strappo; sulla destra spicca la chiesa isolata dedicata a Maria Assunta. 

Arrivati all’incrocio, prendiamo a destra arrivando così a Rizzolo; ancora a sinistra imbocchiamo la provinciale 36 che ci porta, sempre in leggero falsopiano, a Ponte dell’Olio. Abbiamo percorso venti chilometri senza incontrare una vera asperità; dopo aver girato a sinistra verso Castione, cominciamo la prima salita di giornata. Le rampe sono molto discontinue; pendenze toste si alternano a tratti facili con qualche contropendenza; anche il fondo, molto sconnesso in numerosi tratti, non aiuta la breve scalata; superato Castione, la vista si apre sul panorama che ci circonda; case sparse, agriturismi e fattorie; la vista di Ponte ormai sotto di noi e della pianura infinita sfumata nei contorni da un sottile velo bianco. Dopo circa 8 km siamo a Montesanto a 538 mslm, dove cominciamo la discesa su Biana 290 mslm; in questo tratto, molto ripido, la stradina è una gruviera di buche, asfalto sfarinato sporco di terra e sassi.

Si scende con molta prudenza fino alla vecchia statale, dove giriamo subito a sinistra e dopo il ponticello, ancora a sinistra per Padri. La salita è praticamente uguale alla precedente; si sale per 6-7 km in maniera molto irregolare, attraversando piccole località dal nome delle famiglie che li abitano, tra ampie radure ed il bosco ancora spoglio, prima dello scollinamento a quota 510 mslm; l’asfalto in qualche punto è stato mangiato dalla collina, qualche tratto è sterrato ma facilmente transitabile. Sono queste le piccole strade “clandestine” che tanto ci piacciono; valichi sconosciuti, privi di traffico che emanano un fascino dal sapore antico. Il silenzio è assoluto; il nastro asfaltato scende con stretti tornantini e brevi rettilinei fino a Riglio, un pugno di case, dove noi teniamo la sinistra e dopo circa un paio di chilometri la destra superando il ponte sul torrente omonimo. 

E qui inizia la parte più scenografica del nostro giro; la stradina scende costantemente, costeggiando per diversi chilometri il piccolo corso d’acqua nella minuscola valle, tra dirupi, verdi collinette, case coloniche, alti campanili e manieri che dominano il paesaggio. Il fondo discreto e la strada in costante falsopiano in discesa, consentono un buon ritmo, ed allo stesso tempo di gustare in pieno questo angolo defilato di piacentino. Dopo Veggiola proseguiamo diritti in direzione Celleri fino ad incrociare, alla fine di un viale alberato, ancora la SP 10. Giriamo a sinistra e spingiamo a fondo bruciando gli ultimi chilometri sul lungo rettilineo fino ad incrociare di nuovo Cimafava e poi il centro di Carpaneto. Una gradevole escursione cicloturistica lunga 55 chilometri per 850 metri di dislivello. Una minuscola valletta nascosta, un piccolo giro di inizio stagione che ci ha sorpresi ed emozionati, facendoci scoprire un ambiente naturale scolpito dal Riglio che, prima di spegnersi nella grande piana, mostra, nel suo breve corso tutta la forza della natura. Piccoli posti e grande spettacolo, come sempre succede pedalando sul confine tra la grande pianura e le prime, dolci colline piacentine.

Tratto da "Cicloturismo in Libertà 2" di Dino Schiavi e Graziano Majavacchi