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Da Montosero ai Monti Osero e Cogno

Presentazione

Il Monte Osero è la prima altura che incontra chi, partendo dal Passo del Cerro, partecipa all'annuale Marcia Longa per raggiungere il Monte Crociglia. Con i suoi 1.301 metri d'altezza rappresenta il primo gradino di un'ideale scalinata i cui elementi successivi sono i monti Aserei, Carevolo, Crociglia e Bue e costituisce già una buona terrazza panoramica sulle valli del Nure, del Perino e, in secondo piano, del Trebbia. È, in particolare, un osservatorio ideale sulla breve e rocciosa catena che va dal Monte Belvedere al Monte Capra e che racchiude la piccola e incantata Valle Bergaiasca. E, naturalmente, dalla cima si possono vedere i piccoli abitati della valle del Perino: Aglio, Villanova, Costa Rodi e, proprio sotto il monte, Calenzario. La passeggiata è adatta a persone di tutte le età ed è attuabile in tutte le stagioni; se in estate è bello distendersi sui prati sommitali dell'Osero, in inverno, con la neve, li si può sfruttare come pista da slittino. Sul percorso i pericoli sono del tutto assenti, soltanto un tratto intermedio e quello finale richiedono buone gambe ma, in caso estremo, è sufficiente prendere fiato ogni tanto per superare l'ostacolo.

L'avvicinamento in auto

Nonostante l'itinerario prenda il via a pochi passi dall'abitato di Montosero, non conviene seguire le indicazioni che, dalla statale, indicano il paese appena superata Bettola in direzione Farini, perché la strada è meno agibile. Una volta a Bettola è meglio salire al Passo del Cerro (ovviamente agli abitanti della Val Trebbia conviene giungervi da Perino). Proprio al passo si gira a sinistra (per chi proviene da Bettola) seguendo le indicazioni per Calenzano e, immediatamente dopo (20 - 30 m), ancora a sinistra, in una carreggiabile con cartelli che guidano i partecipanti alla Marcia Longa. Pochi chilometri e si parcheggia su un piccolo altopiano oltre il quale si vedono i tetti di Montosero; come riferimento è visibile, davanti a sé, il sentiero che si seguirà passando a lato di una casetta isolata. 

L'escursione

La mulattiera è molto evidente, contraddistinta dal segnavia biancorosso e dal numero 001. Si costeggia la casa anzidetta e quasi subito, dopo neppure 2 minuti, si incontra un bivio al quale si tiene la sinistra, guidati da una serie di segnavia sulle prime piante visibili; ancora un minuto, ancora un bivio, ancora a sinistra, con i segnavia sempre inequivocabili. Dopo altri 5 minuti di cammino nel bosco si esce allo scoperto, procedendo sul limitare di un prato su una modesta cresta, con gli alberi al proprio fianco, a destra; il panorama è già gradevole, si distingue molto bene il paese di Montosero.

La strada perde leggermente quota e arriva, dopo poco più di 5 minuti, a un incrocio a 5 vie, compresa quella di provenienza: si procede dritto, in salita, lasciando una strada a sinistra e due a destra, e dopo un altro minuto si tiene la sinistra al bivio che si incontra. Per circa 10 minuti la pendenza è moderata, poi, all'incirca dove appare un cartello per Cappelletta (il Passo della Cappelletta divide l'Osero dall'Aserei), comincia a farsi sentire e rimane relativamente forte per un quarto d'ora, finché il sentiero torna quasi in piano e arriva, 5 minuti più tardi, a un cancello in legno che ha il solo scopo di impedire lo sconfinamento del bestiame. Di solito il cancello è solo accostato, se fosse chiuso sarebbe semplice aggirarlo addentrandosi di pochi metri nel bosco.

Superato lo sbarramento ci si trova in una sorta di corridoio le cui pareti sono formate dagli alberi e in fondo al quale si vede già il grande spiazzo che prelude allo sforzo finale. Lo si raggiunge in un minuto; a destra sale il ripido pendio erboso che è il cocuzzolo terminale dell'Osero: si butta il cuore oltre l'ostacolo e si è in cima, con un po' di fiatone, in 5 minuti. La vetta vera e propria è evidenziata da un alberello alto poco più di un uomo sotto il quale è stata improvvisata una capannina in legno a protezione di una Madonna. 

Dando le spalle ad Aglio, evidente a fondo valle, si ha davanti a sé, appena un po' a destra, il Monte Cogne; per raggiungerlo si cammina a vista per poco più di 10 minuti. Per il ritorno si ripassa dalla sella che divide il Cogno dall'Osero; senza risalire su quest'ultimo, si cammina alla sua base, lasciandone la cima alla sinistra e percorrendo il sentiero evidenziato dai segnavia. In breve ci si ritrova al cancello incontrato all'andata e, dopo 25 minuti, si è nuovamente all'incrocio a 5 vie; si va dritto e, 20 minuti più tardi, ci si ritrova alla macchina.

Tratto da "Sentieri Piacentini" di Giorgio Carlevero