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Da Rompeggio a Selva di Ferriere e Pertuso

Presentazione 

Lasciate poco più a monte le sorgenti, le acque del Nure e dei suoi primi affluenti rendono rigogliosa la conca, non lontana da Ferriere, idealmente racchiusa tra gli abitati di Selva, Retorto, Rompeggio e Pertuso. In questi luoghi, quando la stagione è propizia, chi ama raccogliere funghi ha la sensazione di aver scoperto un paradiso in terra, tanta è l'abbondanza di quei tesori del sottobosco. Ma anche chi desidera soltanto camminare guardandosi intorno trova continui motivi di interesse, primi fra tutti i torrenti che in più punti attraversano il percorso, a volte offrendo lo spettacolo di cascatelle che, nascoste tra il fogliame e preannunciate dallo scroscio sempre più vicino, solo all'ultimo momento si mostrano nella loro bellezza. 

Per una volta l'obiettivo dell'itinerario proposto non è il raggiungimento di una cima. Come segnalato nella scheda tecnica, il paese di Selva è il punto più alto toccato nel corso di una passeggiata che, dal fondovalle, si sposta di poco più su, rimanendo a mezza costa. Per qualche manciata di minuti ci si muove sull'asfalto: avviene poco prima di entrare a Selva e dopo aver lasciato Pertuso. Si è tuttavia ripagati ampiamente dall'immersione nel verde che caratterizza la rimanente e maggior parte del tracciato.

L’avvicinamento in auto  

Arrivati a Ferriere si gira a sinistra prima del ponte. Raggiunto Canadello lo si supera e si procede per Pertuso, finché si incontra la svolta a destra per Rompeggio. La si imbocca e, in un attimo, si è nell'abitato. Si parcheggia dove possibile, ad esempio nello spiazzo antistante il cimitero, all'ingresso del paese.

L’escursione 

Attraversato l'abitato di Rompeggio, quando se ne è quasi usciti si incontra una biforcazione che a sinistra porta a Pertuso, a destra a Selva: si segue quest'ultimo ramo, iniziando a scendere verso il Nure. 5 minuti dopo, camminando paralleli al torrente, separati da questo da filari d'alberi, si ignora un varco a destra che indurrebbe al guado, affidandosi al segnavia che invita a rimanere sulla stessa sponda. È però questione di soli 2 minuti, perché, poco più avanti, un cartello del CAI indica la svolta a destra per Retorto, precisando che il sentiero è il numero 019. A destra, dunque, per attraversare il Nure grazie a un semplice ma funzionale ponticello costituito da una trave metallica sulla quale è teso un corrimano in cavo d'acciaio; l'esigua larghezza del camminamento richiede un minimo d'attenzione nel passaggio. Appena raggiunta l'altra riva si ritrova il segnavia e lo si segue a destra, per passare presto accanto a una casetta diroccata e arrivare, subito dopo, a un bivio dove si tiene la sinistra, iniziando la salita. 

10 minuti più tardi si comincia a vedere la chiesa di Retorto, accanto alla quale si passa 5 minuti dopo. Circa a metà della strada che dall'edificio sacro sale verso il centro del paese, si imbocca la via che si stacca a sinistra, proprio dove è affissa una mappa turistica dei sentieri della zona. Usciti da Retorto, appena sorpassato un torrente, ci si trova a un bivio su una curva a destra: si gira a destra stretto, verso l'alto (il bollo biancorosso può, in quest'occasione, lasciare un po' nel dubbio). Ci si sta avvicinando alla strada provinciale che corre più a monte e della quale si riconoscono i muraglioni di sostegno; intanto, a sinistra e sull'altro lato della valle, si distingue in lontananza Pertuso.

Raggiunta l'asfaltata in una decina di minuti, si comincia a percorrerla verso sinistra fino a entrare a Selva un quarto d'ora più tardi (è possibile tagliare attraverso i prati, seguendo il segnavia, ma la minor distanza percorsa è controbilanciata dalla maggior pendenza). Appena superato il ristorante "Montenero" si gira a sinistra (un cartello indica Pertuso), poi si volta a sinistra davanti a un bar tabaccheria; ancora a sinistra, verso il basso, al successivo bivio, e un'ultima volta a sinistra, guidati dalla freccia del CAI che riporta il numero di sentiero 017 per Pertuso (a destra si stacca, e si ignora, il percorso 005). Ormai usciti dall'abitato si cammina in discesa, nuovamente sullo sterrato. Ignorata una deviazione a destra, che muore in un campo, si arriva a guadare un primo torrente e, 5 minuti più avanti, un secondo che, alla propria sinistra, forma una suggestiva cascatella. Si sta percorrendo un tratto in moderato saliscendi, caratterizzato dall'attraversamento di diversi ruscelli. 

Mezz'ora dopo aver lasciato alle spalle Selva si ignora una deviazione a destra (il segnavia non lascia dubbi) e, poco dopo, da una curva a destra si ricomincia a vedere Pertuso e il soprastante, omonimo Groppo. Ormai in prossimità dell'abitato ci si trova il passo sbarrato da una recinzione che impedisce l'accesso a un'imponente briglia sul ricco torrente che taglia il cammino. L'ostacolo, come suggerisce anche il bollo biancorosso, si aggira spostandosi a destra e guadando il corso d'acqua poco più a monte. Entrati a Pertuso lo si attraversa in 5 minuti e si procede in discesa, sull'asfalto, per meno di 10 minuti. Quando, su una curva a gomito verso destra, si intravedono delle stalle isolate, si nota un improvviso proliferare di segnavia: è l'intelligente richiamo all'attenzione in vista dell'imbocco del sentiero che si stacca a sinistra e che punta deciso su Rompeggio. Lo si segue, lasciando l'asfaltata, e in 5 minuti si arriva alle prime case del borgo; pochi minuti bastano ad attraversarlo e ritrovarsi alla macchina.

Tratto da "Sentieri Piacentini 2" di Giorgio Carlevero