Statistiche web

Il Parco dello Stirone da Fidenza a San Nicomede

Presentazione

Il torrente Stirane nasce nel Parmense, nei pressi di Pellegrino, e nel Parmense si unisce al Taro, pochi chilometri prima che il parente più ricco affluisca, a sua volta, al Po. Ma il suo percorso, guidato dai rilievi, arriva ad affacciarsi alla provincia di Piacenza, tanto da rivestire il ruolo di marcatore di confine tra i due territori per una quindicina di chilometri, dal Monte degli Azzali a San Nicomede, lungo i quali bagna anche il comune di Vigoleno, famoso per la bellezza del suo castello. L'itinerario qui proposto, tuttavia, si riferisce al tratto del corso d'acqua che, completamente in provincia di Parma, va da San Nicomede a Fidenza. In questa occasione, non ci si muove per cime, alte o modeste che siano, ma si rimane sempre in pianura, affrontando quell'impercettibile pendenza che consente al torrente di scorrere verso valle.

Da Fidenza a San Nicomede, perché questo è il senso di marcia all'andata, controcorrente, si rimane nell'area del Parco Regionale dello Stirone più larga e, di conseguenza, più lontana dalle strade percorribili in auto. Ciò consente di apprezzare una maggiore quiete, e offre qualche possibilità in più di imbattersi in un martin pescatore intento a tenere alto il proprio nome. Tra Laurano e San Nicomede, inoltre, si cammina in quello che è definito il museo all'aperto, di grande interesse per gli appassionati di paleontologia.

L'avvicinamento in auto 

Appena entrati a Fidenza (riferendosi alla provenienza da Piacenza attraverso la Via Emilia; se si arriva dall'autostrada bisogna indirizzarsi verso la zona ovest della città) si gira a destra, nell'area industriale del quartiere Luce, in fondo al quale si arriva all'ingresso del Parco Regionale dello Stirone, ben segnalato da un cartello.

L'escursione 

Appena partiti si tiene la sinistra (andando dritto si arriva proprio al greto) e si cammina su un terrapieno d'argine protetto sul lato opposto all'acqua da alberi e rovi. Per quasi un quarto d'ora si procede con il torrente ben in vista, poi, dopo aver attraversato una carreggiabile e proseguito nella propria direzione, ci si trova tra alberi su entrambi i lati e si passa nei pressi di fattorie. Dopo 10 minuti si incontra un cartello che indica il Mulino di Vaio, uno dei tanti, ormai in disuso, ubicati lungo la derivazione laterale dello Stirone dall'eloquente nome di Canale Otto Mulini. Si trascura la segnalazione e si procede per la propria strada, arrivando in altri 10 minuti a un incrocio con quattro diramazioni; escluse le due estreme, di destra e di sinistra, il sentiero da seguire è quello più o meno davanti a sé, per l'esattezza il secondo da sinistra. Si può tuttavia imboccare quello più piccolo, il successivo a destra, per arrivare ad affacciarsi al torrente e poi tornare sui propri passi.

Quando si è ripreso il cammino prestabilito si supera un avvallamento aiutati da una scala in legno appoggiata al terreno, e più avanti si entra in un bel vialetto ombreggiato da gelsi. Ogni tanto delle stradine si staccano dal sentiero e vanno verso il corso d'acqua; a piacere se ne può imboccare qualcuna per entrare più in profondità nel caratteristico habitat. In meno di 20 minuti si arriva al ponte che valica il torrente Ghiara, affluente dello Stirane, quindi si entra in un boschetto all'uscita dal quale si fiancheggia un grande stagno. Per mezz'ora si cammina senza incertezze, approfittando dei diversi scorci che si aprono sul torrente; quando si arriva al Molino Marchesotto, chiaramente segnalato da un cartello, lo si fiancheggia mentre la strada si allontana dallo Stirone, ma un centinaio di metri più avanti si prende la deviazione a destra che riporta nella giusta direzione.

Dopo qualche minuto si entra in Località Millepioppi, dove la stratificazione del terreno argilloso è testimonianza molto evidente dell'antico Mare Padano, risalente a circa un milione e mezzo di anni fa; è l'inizio del cosiddetto museo all'aperto, che si protrae fino alla Località Cascatelle, presto raggiunta. Pochi minuti ancora e, girando a sinistra al bivio che si incontra, si arriva alla chiesa di San Nicomede, costruita sul finire del IX secolo. Per iniziare il ritorno si aggira la chiesa compiendo una curva che riporta verso il corso d'acqua, raggiunto il quale si prende a destra per attraversare presto un'ampia area attrezzata, dalla quale ci si può anche affacciare su angoli suggestivi dello Stirane. L'itinerario prosegue lungo la stessa strada praticata all'andata.

Tratto da "Sentieri Piacentini" di Giorgio Carlevero