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Punto di partenza: Borgonovo Val Tidone
Per chi proviene da Milano o da Bologna: Dall’autostrada del Sole A1, seguire la direzione Piacenza Sud/Brescia, continuare sull’A21 per Torino, uscire a Castel San Giovanni, svoltare a sinistra, percorrere la SP 412 direzione Borgonovo (km 7).
Per chi proviene da Brescia o da Genova: Dall’autostrada A21 uscire a Castel San Giovanni, proseguire per Borgonovo (km 7) prendendo la SP 412.
Per chi proviene da La Spezia: Dall’autostrada della Cisa A15 continuare sull’autostrada del Sole A1, seguire la direzione Piacenza Sud/Brescia, continuare sull’A21 per Torino fino all’uscita di Castel San Giovanni, seguire per Borgonovo (km 7).
Imbocchiamo la SP 412 in direzione del Penice davanti all’imponente castello di impianto trecentesco che troneggia sulla piazza di Borgonovo, 114 mslm. Scaldiamo la gamba sull’arteria stradale che in 10 km in leggero falsopiano ci conduce a Pianello. Svoltiamo a sinistra e dopo aver superato il centro del paese ci portiamo all’attacco della prima asperità: Rocca d’Olgisio. Sono 9 km di strada che sale senza grandi strappi, con ampi tornanti attraversando panoramici luoghi con cascinali in pietra, piccoli borghi e santuari in un’atmosfera di pace e serenità che evoca suggestioni antiche. Adesso la sede stradale è tornata agevole, dopo la sistemazione della frana appena sopra Fravica. Resta solo un piccolo tratto ancora sterrato lungo 100 m prima della rocca. Alzando lo sguardo la sagoma del maniero ci sovrasta severa fino allo scollinamento a Ca’ del diavolo, a quota 627 mslm; il castello si staglia dalla rupe, dominando tutta la valle; uno spettacolo incredibile che lascia, nonostante i tanti passaggi, sempre il segno nel cicloturista errante. La successiva discesa verso Pecorara, su strada stretta ed asfalto in pessime condizioni, ci costringe a prestare molta attenzione fino al paese.
Attraversato Pecorara prendiamo a destra e subito a sinistra verso Costalta. La discesa si trasforma in un falsopiano che dopo 2 km inizia a salire gradualmente fino a diventare, all’altezza dell’incrocio per Cicogni, una salita a gradoni, abbastanza impegnativa, per altri 3 km. Siamo sull’altro versante della valle; superato Poggio Moresco, quattro case e due strappi tosti, arriviamo a Costalta, 656 mslm; teniamo per Ca’ Bazzari e, dopo 2 km di saliscendi, uno strettissimo nastro asfaltato che sovrasta tutta la valle del Tidoncello ci permette di osservare in lontananza i borghi che incontreremo nel nostro giro. Tornati sulla SP 34 costeggiamo Nibbiano e seguendo sempre la provinciale del Penice, iniziamo la terza asperità di giornata che ci porterà fino a Stadera, 586 mslm. Sono 6 km di ascesa regolare su fondo perfetto con falsopiano finale in leggera discesa prima di arrivare al piccolo borgo.
Entriamo nel bosco e dopo l’incrocio per Volpara ci aspettano 5 km di strada in quota da affrontare, causa grave dissesto della sede stradale, con cautela. La strada prosegue in quota fino all’altezza del Summer Ranch, dove i cavalli pascolano nel recinto e le caprette brucano l’erba. (Qui, la stradina che sale da destra presenta pendenze di un muro degno di quelli del Nord: Bivio Pendezza. Dalla provinciale dopo Nibbiano si sale per 3 km a gradoni con punte anche sopra il 15%. Da provare quando la forma è al massimo). Nonostante la fatica e le pessime condizioni dell’asfalto non ci può lasciare indifferenti la bellezza di questi posti, una bellezza di una nobiltà contadina che respiriamo a pieni polmoni.
La discesa su Tassara richiede cautela, causa un fondo stradale veramente pessimo; arrivati al borgo la strada che porta a Trevozzo è attualmente interrotta da una frana. Giriamo allora a sinistra e proseguiamo verso Vicobarone, su una strettissima strada che segna il confine con il pavese. È praticamente finita; una veloce planata ci riporta, superato Ziano Piacentino, alla nostra base di partenza. Una terra ricca di vigneti, coste punteggiate da borghi, rocche e campanili con lo sfondo maestoso della grande pianura che si apre come uno scenario davanti ai nostri occhi. Un giro di 64 km con 1250 metri di dislivello, con salite mai troppo lunghe e dure: tra il 5 e l’8%, ma con continui saliscendi che lo rendono alquanto impegnativo.
1) Arrivati al borgo di Tassara, si svolta a destra e si scende a Trevozzo. Giunti a Trevozzo, si gira a sinistra per iniziare 5 km di salita dolce e pedalabile che portano a Montalbo ed infine a Vicobarone, dove si riprende il tracciato originario. La deviazione comporta un aggravio di 6 km e 200 m di dislivello in più.
2) Da Tassara si scende a Trevozzo e si svolta a sinistra per Sala Mandelli, Seguzzone, Vicomarino e infine Borgonovo, punto di partenza del nostro itinerario per aggiungere ulteriori 4 km e 200 m di dislivello.
Tratto da "Cicloturismo in Libertà" di Dino Schiavi e Graziano Majavacchi
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