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“Piacenza è terra di passo” scriveva Leonardo Da Vinci nel Codice Atlantico e lo è tuttora; è prima di tutto luogo di passaggio, grazie alle importanti reti stradali che la attraversano e lo strategico nodo ferroviario; è inoltre terra di confine tra quattro regioni, in cui i popoli e le loro storie si sono mescolati e intersecati nel corso del tempo.
Piacenza ha un legame indissolubile con il suo territorio, ragione intima della sua stessa nascita in quel lontano 218 a.C.: si trova nel cuore della Pianura Padana adagiata sulla sponda destra del fiume Po, stretta in un abbraccio dalle dolci colline e dall’Appenino Ligure.
La fertile pianura l’ha resa un rilevante centro di produzione agricolo, con ampie coltivazioni di mais, frumento, pomodoro e barbabietole; ciò che ha reso Piacenza famosa nel mondo è però la produzione di salumi, formaggi e vini d’antica tradizione che negli ultimi anni hanno avuto un grande rilancio commerciale. Oggi la città si contraddistingue come polo industriale e logistico, punto di riferimento nel Nord Italia.
Il tessuto urbano a scacchiera rivela l’origine romana: è ben leggibile l’organizzazione degli isolati quadrati, che si sviluppano a partire dall’incrocio tra due assi principali, il cardine e il decumano (oggi via Cavour e la via Emilia).
Ma perché Primogenita? Il 10 maggio 1848 Piacenza, prima fra le città italiane, con plebiscito pressoché unanime, votava la sua annessione al Piemonte, meritando dal Re Carlo Alberto di Savoia questo speciale appellativo.
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