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La chiesa di San Pietro fu costruita nel 1594, con il fronte in cotto e una facciata a capanna delimitata da due paraste. Di particolare interesse è il monumento funebre marmoreo, cinquecentesco, di Sforza di Santa Fiora. Conservato nel braccio destro della piccola chiesa, questo magnifico manufatto d’arte manierista è l’unico rimasto dei tanti che accolsero i Signori di Castell’Arquato. È opera del parmigiano Giovanni Battista Barbieri e fu eretto nel 1576.
In esso spiccano tre statue di marmo: quella al centro rappresenta il Conte Sforza Sforza inginocchiato in vesti romane, la faccia rivolta al cielo, con la mazza del comando nella mano destra, mentre le due statue a lato rappresentano la Prudenza e la Fortezza. Il sarcofago, composto da una lastra di marmo nero e da due bassorilievi, è sostenuto da due sfingi, custodi del tempo.
Una lapide di marmo nero riporta l’epitaffio in lingua latina la cui traduzione dice “A Dio Ottimo Massimo Caterina dè Nobili al coniuge, Francesco all’ottimo padre, Sforza Sforza Conte di Santa Fiora, il cui esimio valore, onorato dagli Spagnoli col Toson d’Oro, fu terrore per i Galli, per i Germani, per i Turchi, ma ornamento per l’Italia, posero questa epigrafe. Visse 55 anni. Morì nell’anno 1575 il 21 ottobre".
L'abside, sopraelevato di un gradino in marmo rosso di Verona, sul piano della chiesa, è voltato a emicupola. Gli affreschi interni datano tra '700 e '800.
La città
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