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In una notte senza luna, quando soffia un vento di tempesta, sentirete dei lunghi lamenti provenire dai sotterranei del castello di Gropparello. Una voce di donna invoca aiuto, incessantemente, con grida disperate e lamentose, che si perdono però nel vento che spazza le merlature di questa rocciosa roccaforte.
Sembrerebbe l’inizio di una favola, una storia di quelle che dovrebbero mettere paura nel cuore di chi le sta a sentire, e che spesso si tramutano in un piacevole brivido lungo la schiena, prova che nel mondo di oggi esiste ancora uno spazio riservato al mistero e all’immaginazione. Eppure, quelle grida non sono proprio un elemento per una nuova storiella costruita sulle rovine di un vecchio castello, magari nata sul momento dalla mente di un adolescente fantasioso. Quei lamenti sono la voce di una leggenda vera e propria, che prende vita e corpo tra le mura della rocca di Gropparello.
La storia si svolge intorno al 1200, e vede protagonisti gli antichi proprietari del castello. Pietrone da Cagnano e la moglie Rosania Fulgosio sono i sovrani del maniero, dove vivono e trascorrono le loro giornate. Purtroppo, in assenza di Pietrone, Rosania commette un errore che fu fatale a moltissime eroine della letteratura di tutti i tempi: rimasta sola, cede il suo cuore a Lancillotto Anguissola. I due erano stati innamorati in gioventù, e come nelle più belle storie d’amore, anche dopo tanti anni, e nonostante il matrimonio di Rosania, l’affetto reciproco non si era sopito.
Naturalmente, l’infedeltà non restò impunita: secondo i canoni classici del “tradimento”, i due amanti furono scoperti da Pietrone che, pazzo di rabbia, decise di condannare la moglie ad un destino orribile. Trovata una cella scavata nella roccia delle fondamenta del castello, infatti, Pietrone murò Rosania in questa prigione naturale. Il dettaglio che rende ancora più tragica la vicenda è che la donna era ancora viva quando il marito chiuse ogni possibile uscita di quella che, da quel momento, sarebbe stata la sua tomba. Ecco quindi la triste storia di una castellana che, come tante altre fragili eroine, morì per un amore sbagliato.
Niente di particolare fino ad ora, senonché, anni dopo il delitto, le urla, attribuite allo spirito inquieto di Rosania, cominciarono a farsi sentire, portate dal vento di tempesta. La castellana è diventata uno spirito senza riposo e senza sepoltura, perché la cella dove venne murata viva dal marito non fu mai trovata. Molti dicono che il suo spirito, ormai parte della rocca insieme alle sue stesse fondamenta, si aggiri ancora per le stanze del maniero, cercando un contatto e un aiuto con gli abitanti ed i visitatori, lamentandosi per la sua infelice sorte.
Anche la popolare trasmissione tv “Mistero” si è occupata del caso del fantasma di Gropparello. Il conduttore Daniele Bossari si è recato personalmente sul luogo del sanguinoso delitto, raccontando la storia di Rosaria e ponendo un interrogativo: è una storia vera, oppure solo una leggenda?
Vigolzone
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