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Grazzano Visconti, per quanto tipica manifestazione di villaggio medioevale, non ha quei grossi debiti di riconoscenza verso gli uomini del Medioevo.
All'inizio del Novecento infatti la località di Grazzano, non ancora Visconti, era conosciuta come una piccola frazione del comune di Vigolzone con un castello in rovina, anche se il patrimonio storico aveva in quella costruzione un suo legittimo testimone.
Fu il conte Giuseppe Visconti di Modrone a trasformare le poche case in affascinanti dimore medievali. La disponibilità di nuovi alloggi, l'avvio di una scuola di arti e mestieri, l'apertura di laboratori e botteghe artigiane crearono di conseguenza i presupposti per una attività turistica.
L'obiettivo era quello di realizzare un borgo che oltre a fare degna cornice al castello, avesse in se strutture utili ad assicurare lavoro ai giovani che terminavano i corsi di artigianato creativo del legno e del ferro battuto della nascente scuola di Grazzano.
Anni dopo il borgo medievale sarebbe diventato città d'arte e la meta di maggior richiamo del turismo piacentino, capace di attrarre ogni anno quasi trecentomila visitatori. Al talento del conte Giuseppe si devono non solo i progetti delle case, ma anche la realizzazione degli affreschi, pitture, decorazioni scultoree.
Via via sorsero diversi edifici rispondenti alle linee architettoniche dei primi secoli dopo l'anno mille. Muri merlati, fontanelle, balconi, finestre a sesto acuto, portichetti, colonnine e stemmi sono opportunamente collocati e l'arredo urbano concorre a far dimenticare che la costruzione più vetusta è datata solo novant'anni.
Anche l'arredo urbano ricco di immagini votive, fontane, colonne e cinte murarie viene a caratterizzare progressivamente la singolare scenografia. Ogni piazza, ogni strada ha un particolare studiato con cura e ben collocato affinché l'illusione del viaggio a ritroso nel tempo sia completa.
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