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Prossima data 31 maggio 2024

Teatro Trieste 34 - Via Trieste, 34 Piacenza

Tutte le date:

Dal 12 aprile al 2 giugnoo 2024

Teatro Km 0

Teatro Trieste 34 - Via Trieste, 34 Piacenza

Torna, da venerdì 12 aprile, la 5° edizione della rassegna "Teatro a Km 0", il festival organizzato da Teatro Trieste Trentaquattro che porta in scena spettacoli di artisti locali e non solo. 

Info e prenotazioni: [email protected]

PROGRAMMA:

Venerdì 12 aprile, ore 21.00FEDERICO FIORETTO "L'Uno racconta" - Uno spettacolo per gli adulti, per risvegliare la capacità di meravigliarsi dei bambini, necessaria a ritrovare il contatto con la nostra Anima. Chi è l’Uno? È la parte animica di ciascuno di noi che è inscindibile dal Tutto. Essa parla solo di unità, fratellanza e pace.

L’Uno, interpretato dall’attore in scena, è il vero regista di questo spettacolo unico, effimero e coinvolgente che parla al cuore del pubblico, usando il linguaggio dell’anima. "L’Uno racconta" è uno spettacolo unico perché il testo recitato si crea all’istante dall’interazione dell’energia animica delle persone presenti. Questa interazione genera un campo di coscienza che sollecita l’Uno a creare un messaggio che sarà perciò del tutto improvvisato. Ingresso: € 12,00 - Info e prenotazioni: [email protected]

Sabato 13 aprile, ore 21.00 LE PETITE MORT TEATRO "Alice NO" -Alice ha 34 anni, un bel lavoro e un compagno che ama. Secondo gli standard dovrebbe desiderare di mettere su famiglia. Non è così. Ha un problema? ‘Alice no’ è la volontà di rispondere a questa domanda, è una riflessione ironica sul desiderio di maternità o, meglio, sul non desiderio di maternità. 

La compagnia La Petite Mort Teatro nasce nel giugno del 2017 a Milano, dall’incontro di 4 attori diplomati presso l’Accademia Teatrale Veneta: Martina Testa, Tommaso Fermariello, Sofia Pauly e Gianluca Bozzale.  L’obiettivo comune è quello di lavorare su tematiche del contemporaneo attraverso drammaturgie originali.

Domenica 14 aprile, ore 17.00LABORATORIO TEATRO PICCI "L'Albero delle Storie" - Che cosa serve per raccontare una storia? Servono persone, qualcuno che ascolti e qualcuno che racconti. Serve una storia. Gli alberi sono archivi viventi della natura, conservano nei loro anelli la storia del mondo, dei cambiamenti, del clima, delle malattie.

Incisi sulle loro cortecce segni tracciati dagli uomini e dal tempo, nomi e date, simboli, parole. Un albero è testimone della Grande Storia e delle piccole storie degli uomini, di chi si ferma a prendere il fresco sotto le sue foglie come degli eserciti in battaglia passati a passo di marcia e rullo di tamburi. Un albero canta il silenzio della natura, ripete, con il muoversi della propria fronda, le impercettibili parole che il vento porta. Parole che vengono da lontano, da un tempo che fu verso un tempo che sarà.

Domenica 21 aprile, ore 19.00PAOLO AVATANEO "Spupazzami ma in stile rockocò" - Un cupofono elettrizzato ed elettrizzante, un pupazzo stabile più stabile del teatro stabile, un eccentrico farfugliante. Risultato: una scommessa, realizzare un mix di musiche passate presenti e soprattutto future, di buffonerie grammelot e persino di teatro di figura. Teatro musicale ma di sicuro non un musical, definirlo è arduo, l’obbiettivo è un pinzimonio di scorpacciose leccornie.

Sabato 27 aprile, ore 21.00 - FEMINAE "GhelfiDema" - Due donne sul palco indagano il loro rapporto con il femminile, dal rifiuto all'accettazione, dalla rabbia alla consapevolezza, dalla rassegnazione alla rivendicazione. Parole di carne e sulla carne si mischiano ai suoni distorti della musica elettronica, perché in questa storia non c'è molto di rassicurante. La loop station echeggia le prescrizioni di una religione che ingabbia il corpo, crea atmosfere da discoteca, luogo in cui la sessualità e il desiderio sono esplose per la prima volta. Tra una mano nelle mutande, grumi di lacrime, candida cronica e il momento in cui si riesce finalmente a dire no, sta il percorso verso l'accettarsi e il non avere più paura. Due corpi che cantano e poetano della libertà e della lotta, soprattutto con sé stesse, per raggiungerla, prendersi per mano e perdonare - perdonarsi - tutto.

Venerdì 3 maggio, ore 21.00"È arrivato Godot" con Maurizio Bronzini e Paolo Gogni in scena. Uno spettacolo di improvvisazione sulla attesa, sulle lunghe attese, sugli incredibili arrivi.

Sabato 4 maggio, ore 21.00 - METEORE - Lidia Perotti e Studio danza Codogno - performance di teatro danza ed arte visiva. Sul palco si scambiano sei donne, di età differenti, con vite differenti, che in questa visione incarnano sei identità che, nel corso del racconto, si modificano, trasformano e si risolvono. Come le meteore ed i meteoriti in viaggio, nel cielo dell'universo. Il mito del viaggio si cela tra le scene della performance, che si ispira ad una grande opera cinematografica che fa del "viaggio" il suo nucleo, ovvero "La Strada" di Federico Fellini.

Domenica 5 maggio, ore 21.00 - RINASCI AMOR - Regia e drammaturgia di Valentina Escobar con Rachele Gatti e Mauro Barbiero. Adamo ed Eva, i due protagonisti dello spettacolo racconteranno al pubblico con affascinanti musiche e immagini poetiche, una delle più belle storie d’amore che un essere umano possa vivere: la rinascita del vero amore, della propria anima lacerata dopo la violenza psicologica e gli abusi.

Sabato 11 maggio, ore 21.00 - TOM CORRADINI "Shaolin Clown" - L'arte della comicità si fonde con la filosofia zen in uno spettacolo che celebra la leggerezza dell'essere attraverso la figura di un monaco shaolin. Questa performance unica, che trae ispirazione dal lavoro di Bernhard Moestl, è un invito a riscoprire il piacere delle piccole gioie quotidiane. Tom Corradini, con il suo talento di clown e autore, porta sul palco una narrazione visiva che supera le barriere linguistiche, regalando momenti di pura felicità a un pubblico di tutte le età e provenienze.

Domenica 12 maggio, ore 21.00 - IMPROBABILI - Vietato ai minori 3 

Venerdì 31 maggio, ore 21.00 - DNA "White Noise" - spettacolo di danza che esplora il potere del femminile nel guidare il cambiamento a livello creativo, evolutivo e sociale. La performance presenta due danzatrici che rappresentano gli esseri umani all'alba o al tramonto della loro esistenza sulla Terra, attraversando un viaggio che simboleggia un intero ciclo vitale e un'era geologica. Quest'opera riflette su temi come l'evoluzione, la sopravvivenza e la resilienza, culminando nella conclusione di uno dei tanti percorsi che l'umanità potrebbe prendere.

Domenica 2 giugno, ore 21.00 - KABUKISTA "L'omicidio perfetto" 

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