L’abitato di Lugagnano si estende tra le pendici del Monte Giogo e il corso dell’Arda, in un’area di antico popolamento che in epoca preromana era caratterizzata dalla presenza di diverse popolazioni, in particolare i Liguri e i Galli.
Non si hanno notizie certe del periodo che vide il progressivo declino dell’importanza di Veleia e la sua scomparsa definitiva, se non di un sostanziale abbandono dell’area; in età longobarda la fondazione dell’importante monastero di San Salvatore di Tolla creò un nuovo polo di potere, che incluse anche il territorio di Lugagnano.
Le argille di Lugagnano sono sedimenti marini fangosi, riaffiorati durante i movimenti preistorici della terra. Strano a dirsi ma dove adesso ci sono le montagne qualche milione d’anni fa c’era il mare. In questi affioramenti di argilla si trovano resti di tantissimi fossili tra cui crostacei. A riprova di ciò, è curioso osservare quante conchiglie siano incastrate nei muri esterni degli edifici antichi di Castell’Arquato, evidentemente costruiti con questo materiale.
Da non perdere assolutamente il sito archeologico di Veleia Romana, il Parco dello Stirone e del Piacenziano e il Parco del Monte Moria.