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Travo

Se ad ogni anno di vita di Travo fosse riservata la pagina di un libro probabilmente non basterebbe la sezione di una biblioteca per contenerlo.

Travo, infatti, fu abitato sin dal Paleolitico: lo testimoniano gli scavi effettuati a partire dal 1995 in località Sant’Andrea, dove oggi è situato il Parco archeologico.

L’umanità ha lasciato altre tracce del proprio passaggio all’interno del territorio comunale, come le iscrizioni dedicate alla Dea Minerva, forse imputabile ad un credo celtico risalente al IV secolo avanti Cristo; poi il dominio romano, quando la colonia venne denominata Trivia.

È dal Medioevo, tuttavia, che il paese eredita i resti che tutt’oggi lo caratterizzano e differenziano dagli altri comuni. Il centro del borgo è dominato dal Castello fatto erigere dalla famiglia Malaspina nel XII secolo; successivamente passato agli Anguissola, oggi è di proprietà del Comune dopo la donazione del 1978 e ospita al suo interno il Museo Civico Archeologico, in cui sono conservati i numerosi reperti rinvenuti nel corso degli anni. Particolarità del castello è la conservazione delle finestre trilitiche medievali, sopravvissute ai numerosi interventi di restauro e rifacimento.

Un secolo prima ad un passo dalla piazza principale venne eretta invece la Chiesa di Sant’Antonino: ora a tre navate, non rispecchia l’originaria organizzazione dello spazio interno. Solo nel XVIII secolo furono eretti il battistero, la sagrestia e la torre campanaria.

Anche a Travo, come in tutto l’appennino piacentino, la storia partigiana è ricca di episodi di coraggio, valore e resistenza. Un’adeguata cartellonistica ne mantiene vivo il ricordo.

Agli sportivi il comune offre numerose attività praticabili durante l’arco dell’anno, dai tuffi estivi nelle acque cristalline del fiume Trebbia alle passeggiate in mezzo alla natura o nei boschi limitrofi per la raccolta dei funghi.


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