Inaugurato nel 1804, dopo solo un anno di cantiere, rappresenta il più importante e capiente edificio teatrale della città con i suoi 1124 posti. L'opera fu affidata all'architetto Lotario Tomba, che inserì la struttura su un preesistente palazzo nobiliare. La facciata, rielaborata negli anni successivi dall'architetto e scenografo milanese Alessandro Sanquirico, richiama il famoso modello lombardo del Teatro alla Scala. Il teatro piacentino si caratterizza per la presenza dei palchi, tutt'oggi in gran parte di proprietà privata, e per l'atmosfera romantica della sala, con velluti rossi e ornamenti dorati. La planimetria ellittica e il legno fanno della cavea una straordinaria cassa armonica in grado di valorizzare e amplificare la recitazione, la musica e il canto. Per recuperare spazio al palcoscenico, piuttosto ridotto, visto il vincolo dei muri perimetrali su cui intervenne il Tomba, l'ampio sottotetto è stato trasformato, alla fine degli anni Settanta, in un auditorium denominato Sala degli Scenografi.