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La collezione di sculture del Museo Civico costituisce una fonte irrinunciabile per comprendere la cultura figurativa piacentina nei secoli XII e XIII. Le opere testimoniano la particolare posizione di crocevia della città di Piacenza, che si avvalse e arricchì di influenze convergenti da più territori.
La Lastra del Benvegnù, simbolo dell’accoglienza piacentina, fa parte della collezione di sculture medievali dei Musei ed è considerata da tempo l'emblema dell'ospitalità piacentina. Il testo in volgare che accompagna il rilievo si riferisce infatti all'accoglienza offerta dai castellani ai forestieri; nonostante l'abrasione dovuta all'esposizione all'aria aperta, si legge ancora: “Signori, voi siete tutti qui benvenuti e coloro che verranno saranno benvenuti e ben ricevuti”.
Sotto la scritta sono rappresentati i due castellani, marito e moglie, nell'atto di accogliere un corteo di cinque persone: un uomo incappucciato, un falconiere, altri due personaggi di cui uno in ginocchio e l'altro, verosimilmente una monaca, con velo e scapolare. La figura incappucciata, che riceve qualcosa dal padrone di casa, sembra essere un monaco per i capi del cordiglio che gli scendono sulla gamba destra. Originariamente l’epigrafe era collocata sul portone principale del Castello di Montechiaro, nei pressi di Rivergaro, uno dei principali castelli degli Anguissola, famiglia nobiliare che acquistò la proprietà nel 1322.
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Giulia, affascinante amante della bicicletta e fotografa amatoriale, e Andrea, il suo amico di penna, piacentino fino all’osso e dall’inconfondibile “erre” nostrana, decidono finalmente di incontrarsi
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