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Fondato in pieno clima illuministico, il Collegio risentì in maniera considerevole dell’atmosfera generale nella quale le scienze esatte erano tenute in grande considerazione. Tale fervore in campo scientifico trova riscontro nell’educazione impartita ai giovani chierici ed è documentata già nei primi tesari accademici, discussi nel 1753, dove si discetta sull’origine dei colori e si propongono esperimenti sull’elettricità sul modello di quelli di Benjamin Franklin.
Molti dei professori si distinsero come ricercatori e su loro impulso il Collegio si dotò di Osservatori in parte ancora oggi attivi.
Osservatorio meteorologico
Ad Antonio Mantenga si deve la fondazione, nel 1802, dell’Osservatorio Meteorologico poi ristrutturato da Giovanni Battista Manzi, matematico insigne, nel 1870. La sala dell’osservatorio, raggiungibile tramite una scala a chiocciola in muratura dall’ex aula di fisica, fu dotata di due finestre “meteorologiche”, sul lato sud e sul lato nord, per i termometri, il termografo e lo psicrometro. Sulla terrazza soprastante sono ancora visibili le parti meccaniche degli anemometri.
L’attività in questo ambiente iniziò nel 1871 con osservazioni di pressione atmosferica, temperatura dell’aria, umidità relativa, precipitazioni, velocità e direzione del vento, nebulosità, visibilità orizzontale, eliofania, radiazione solare, evaporazione. Nel 1949 venne costruita la capannina di Stevenson a quota delle finestre originarie e nel 1961 una seconda capannina meteorologica nell’orto del Collegio.
Un’attività importante di questo osservatorio è stata a favore della navigazione aerea compilando, dal 1948 agli anni Settanta, i bollettini sinottici e ridotti per l’Areonautica Militare trasmessi via radio ogni ora al Centro Regionale di Assistenza al Volo con sede a Milano ed elaborati per la previsione del tempo. L’attività dell’Osservatorio meteo prosegue tuttora con la collaborazione scientifica della Società Meteorologica Italiana.
Osservatorio sismico
L’Osservatorio Sismico, continuamente aggiornato, conserva numerosi pregevoli strumenti ottocenteschi e, a partire dal 1922, con l’acquisto di sismografi a registrazione continua su carta affumicata, ha costituito un archivio in grado di documentare la sismicità del territorio piacentino.
Osservatorio astronomico
E’ sorto per iniziativa del professore Manzi nel 1882, al centro dell’orto del Collegio. Si tratta di una vera e propria specola con cupola girante meccanicamente e colonna di granito, come base del cannocchiale.
Lo strumento principale di osservazione di cui è stata dotata è un rifrattore di Merz di 13 cm di diametro, completo di una robusta montatura equatoriale con grandi cerchi graduati in declinazione e ascensione retta, forniti di nonio. Tale rifrattore è corredato anche di moto orario tramite un orologio a pesi. Fra gli accessori ricordiamo l’oculare a luce polarizzata e lo spettroscopio di Merz, a visone diretta, con un triplo sistema a prisma d’Amici quintuplo. Questo apparecchio, applicato all’oculare del cannocchiale, serviva in ricerche solari per lo studio delle macchie e delle protuberanze del sole.
Uno degli scopi principali per cui fu costruito l’osservatorio astronomico, era quello di risolvere il problema dell’ora esatta. Gli strumenti destinati a questa attività erano il cannocchiale dei passaggi e il cronografo Fuess. La specola astronomica non è attualmente funzionante in quanto bisognosa di un intervento di restauro e di una manutenzione degli strumenti principali.
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