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Insieme alla figura di San Colombano, il Ponte Gobbo di Bobbio è probabilmente l'elemento caratteristico più significativo del borgo. Come ogni monumento che si rispetti, il ponte raccoglie l'affetto dei paesani, che riconoscono l'appartenenza ad un luogo, una cultura che si rispecchia nelle sue undici affascinanti arcate irregolari.
E come ogni luogo impregnato di storia, anche sulla costruzione del Ponte Vecchio, detto Ponte Gobbo o Ponte del Diavolo, esistono innumerevoli leggende: tra occultismo e religione, il "sottobosco" urbano vuole che il complesso venga costruito di volta in volta dal Signore delle Tenebre in persona, dopo aver stipulato un patto con Colombano, che però riuscì a raggirarlo, oppure perché il Diavolo volle rendere difficile l'attraversamento del fiume, così che i paesani si allontanassero dal monastero di Bobbio.
Di vero c'è che le origini del ponte sono avvolte dal mistero dei tempi: non esiste una datazione relativa alla sua costruzione, però sono state trovate le cronache dei vari rifacimenti che il monumento ha subito durante i secoli.
Anche se la realtà su questo affascinante manufatto rimarrà misteriosa, ancora oggi il Ponte Gobbo colpisce proprio grazie alla sua irregolarità, che gli fornì la fama di "maledetto" ma che certo rappresenta un panorama diverso e suggestivo.
E il suo mistero ed il suo fascino non accennano a diminuire: ancora oggi il suo aspetto viene studiato ed analizzato, e pare che addirittura Leonardo Da Vinci ne fu affascinato, tanto da immortalarlo nel suo capolavoro, la Gioconda.
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