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22 settembre 2024
Piacenza
Ore 10.00 - 11.30
XNL Piacenza: LA VITA NON È UNA CORSA - Come stanno cambiando la percezione e il valore del tempo.
Siamo spinti a credere che la pausa sia sempre indice di debolezza, pigrizia e mancanza di volontà. Al contrario, i momenti di pausa possono trasformare la nostra esistenza e permetterci di abitare altre dimensioni del tempo, liberandoci dalla pressione alla produttività costante. In questo incontro, la sociologa di fama internazionale Judy Wajcman aiuterà a riconoscere le dinamiche sociali su cui si fondano le convinzioni attuali sul tempo che rendono così difficile rallentare e prendersi cura di sé, e a seguire Eliana Liotta e Francesco Marino si confronteranno sulle conseguenze sulla salute fisica e mentale.
Lectio di Judy Wajcman - A seguire dialogo tra Eliana Liotta e Francesco Marino. Conduce Maura Gancitano.
***
Palabanca Eventi: GRANDI RISCHI - Consapevolezza, prevenzione e pianificazione degli interventi per affrontare le calamità naturali.
Siamo invidiati per la nostra capacità di gestire le emergenze, ma siamo sempre stati meno bravi a programmare, anticipare e in definitiva a scongiurare molti dei grandi rischi che si abbattono sul Paese, perché le calamità naturali non sono solo colpa della natura ma anche il risultato di come le popolazioni vivono e di come i comportamenti collettivi si stratificano nel tempo. Cosa ci insegnano allora queste calamità, e come possiamo diventare più capaci a prevenirle e affrontarle con risposte non solo emergenziali? Non c’è bisogno di paventare apocalissi, cataclismi o estinzioni della specie per rendere impellente una diversa cura di noi stessi, giorno dopo giorno e nel corso degli anni, come individui, comunità, e Paese intero.
Dialogo tra Carlo Doglioni, Eugenio Coccia, Massimo Gargano e Titti Postiglione. Conduce Marcella Maresca.
Ore 10.30 - 11.30
Palazzo Rota Pisaroni: IL FESTIVAL DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE - Storie spaziali per Maschi del Futuro.
Letture per bambini, in anteprima nazionale, del nuovo libro in uscita il 3 ottobre. Di e con Francesca Cavallo.
Auditorium Fondazione Piacenza e Vigevano: (NON) CI SIAMO CAPITI! - Cosa accomuna e cosa differenzia linguaggio naturale e linguaggio artificiale.
In una magmatica pluralità di linguaggi che si trasformano continuamente, rinnovandosi, consumandosi, complessificando i propri vocabolari, rischiamo forse di smarrire la nostra capacità di interpretare il mondo e di esprimerci all’interno di esso? Tra prompt, chatbot e sintesi vocali, si sta trasformando il nostro modo di produrre significati, e persino di dar loro voce. Con Gino Roncaglia, Simone Arcagni e Valentina Bambini ci avventureremo nel fitto sottobosco dei linguaggi e dei media contemporanei, un luogo di ibridazioni e interrealtà, dove virtuale e naturale si sovrappongono e si divaricano, generando un reticolo a volte complesso da districare.
Dialogo tra Gino Roncaglia, Simone Arcagni e Valentina Bambini.Conduce Andrea Colamedici.
Teatro Gioia: VIOLENZA VIRTUALE - Realtà digitale e dolore reale.
Bullismo online, revenge porn, minacce di morte. Shitstorm, insulti, umiliazioni. La violenza che si esercita su internet è una delle grandi minacce del mondo di oggi: chiunque, a un certo punto della propria vita, potrebbe incontrarla o esserne, anche inconsapevolmente, colpevole. Francesco Striano studia i dilemmi etici che la violenza digitale comporta, per dimostrare che tra la violenza “virtuale” e quella “reale” non c’è ormai nessuna sostanziale differenza, né nelle cause né nelle conseguenze, e che tutti i dilemmi sulla violenza della filosofia morale (nati ben prima del web) possono essere applicati anche alla violenza mediata dagli schermi. Qual è la responsabilità di chi commette una violenza? Come sottolineare tale responsabilità se ci si cela dietro un nickname? Quale principio crede di affermare? Come le strutture patriarcali e le dinamiche di potere regolano gli scambi sul web? E soprattutto, come rendere internet un posto migliore e meno pericoloso?
Dialogo tra Francesco Striano e Vera Gheno. Conduce Marzia Foletti.
Laboratorio Aperto Piacenza (Ex Carmine): COME CAMBIANO LE CITTÀ - Scoprire e vivere diversamente gli spazi urbani.
Dialogo tra Elena Granata, Luca Molinari e Paolo Testa. Conduce Paola Pierotti.
Ore 10.30 - 12.30, Conservatorio Giuseppe Nicolini: LA MUSICA È CAMBIATA - Industria, tecnologia, artisti.
Concerto degli studenti del Conservatorio Nicolini. A seguire dialogo tra Alessandra Carbonaro, Alex Braga e Davide d’Atri. Conduce Anna Zò.
Ore 11.30 - 12.30, Sala dei Teatini: CARO PRESIDENTE, TI SCRIVO - Lettere degli italiani al Quirinale.
Un viaggio nella storia d’Italia attraverso le emozioni, i ricordi, i traumi, le memorie famigliari e i momenti di rinascita che hanno segnato le vite di milioni di italiani. Donne, uomini e anche molti bambini che scrivono al Presidente della Repubblica per cercare aiuto, per ritrovare un’identità smarrita o semplicemente per sentirsi meno soli. Attraverso le lettere custodite presso l’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, Michela Ponzani rilegge con passione alcuni momenti chiave della storia del Novecento italiano, raccontandoli grazie al filtro delle lettere: il terremoto in Irpinia del 1980; la «notte della Repubblica» con l’eversione neofascista e la cieca violenza dell’estrema sinistra; il referendum sul divorzio; la riscoperta della patria nella pedagogia civile di Ciampi, con l’omaggio alla divisione Acqui, massacrata dai nazisti a Cefalonia; il fenomeno dell’immigrazione straniera e la generazione del G8 di Genova, fino alla pandemia di Covid-19. Un Paese che ha saputo ogni volta superare i lutti e proteggere la democrazia, senza cedere a spinte anticostituzionali o a strappi autoritari.
Dialogo tra Giovanni Grasso e Michela Ponzani.
Ore 12.00 - 13.00
Teatro Gioia: PERCHÉ E COME NASCE UN’OPERA D’ARTE - Elogio del sodalizio tra artisti.
Dialogo tra Antonio Moresco, Jonny Costantino e Nicola Samorì. Conduce Lara Crinò.
Palazzo Rota Pisaroni: DENTRO DI ME C’È UN POSTO BELLISSIMO - Imparare ad amarsi e a trasformare fragilità e paura in risorse.
Le relazioni sono un campo di tensione e conflitto, di potere e manipolazione, e può essere difficile riconoscere i campanelli d’allarme che indicano che ci troviamo in un rapporto tossico da cui dovremmo uscire. In questo incontro, Ameya Canovi e Roberta Lippi parleranno di relazioni tossiche, co-dipendenza e love bombing, mettendo in evidenza l’importanza di una relazione che molto spesso viene trascurata, e che rischia di essere fonte di violenza e aggressività, anziché di cura: quella con noi stessi.
Dialogo tra Ameya Gabriella Canovi e Roberta Lippi. Conduce Maura Gancitano.
Laboratorio Aperto Piacenza (Ex Carmine): LA RABBIA E L’ATTENZIONE - Media, potere e rivoluzioni da Johannes Gutenberg a Herbert Simon.
La stampa a caratteri mobili fu una rivoluzione che cambiò il mondo della comunicazione. Ma l’esplosione di questa nuova tecnica scompaginò i rapporti di forza tra il potere costituito e chi al potere non aveva mai avuto accesso: con la stampa, il potere non controllò più l’informazione. Furono il popolo e la sua rabbia a impadronirsene, per la prima volta nella storia, con la rivolta contadina del 1524-26, e da allora nulla fu mai più come prima. Se tutto questo suona familiare, è perché sta accadendo di nuovo, e con modalità simili. Internet è il nuovo strumento di comunicazione, e ogni anno ci sorprende costringendoci a domande profonde sulla necessità di stabilire regole e strategie per distinguere il vero dal falso. Le rivolte di Thomas Müntzer nella Germania del Cinquecento fanno da specchio all’assalto a Capitol Hill negli Stati Uniti del 2021. Sullo sfondo, la rabbia popolare gioca da protagonista.
Dialogo tra Emanuele Bevilacqua e Francesco Filippi. Conduce Marcella Maresca.
Auditorium Fondazione Piacenza e Vigevano: ESSERE FRAGILI - Riflessioni sulla vulnerabilità.
Essere fragili è una riflessione filosofica e letteraria sulla vulnerabilità della nostra esistenza e sui modi in cui attraverso di essa possiamo crescere come individui e come società. Quando accettiamo che il nostro corpo è minato di ferite, cicatrici e dolore; quando consideriamo la condizione umana come precaria e transitoria, siamo di fronte a un bivio. Possiamo rifugiarci in un’idea di mondo in cui tutto è ordinato, privo di problemi, e appellarci a questo principio per dare un senso alla nostra vita, orientarla e dirigerla negando la possibilità e la potenza dell’imperfezione. Oppure possiamo affrontare con una critica radicale questo tipo di pensiero, per ritrovarci come corpi sì fragili, ma uniti. Ecco quindi che per Joan-Carles Mèlich la via non è la metafisica ma l’etica. Non nella forma di un insieme di regole da seguire, ma intesa come il perseguimento dell’empatia, del perdono, della compassione, dunque della cura di sé e dell’altro. In un saggio che prende spunto dalle opere di Virginia Woolf, Hannah Arendt, Rainer Maria Rilke, Emmanuel Lévinas e da Moby Dick, Mèlich prova a rispondere a un quesito: come possiamo farci carico della nostra fragilità? La risposta sta nel contatto – ossia nella «carezza» – tra corpi diversi; perché riconoscendoci vulnerabili insieme sapremo darci conforto gli uni con gli altri, fronteggiando paura e sofferenza grazie alla loro condivisione.
Dialogo tra Giulio Costa e Joan-Carles Mèlich. Conduce Marzia Foletti.
Ore 12.00 - 13.30, XNL Piacenza: IL PROSSIMO CONTAGIO.
Questo dialogo vuole approfondire la questione, da un lato, dell’oblio in cui pare finita tutta la vicenda della pandemia da Covid e, dall’altro, - e soprattutto - ragionare su “se e quando” potrebbe succedere di nuovo e “se e come” saremmo preparati o meno a riguardo. Dialogo tra Alessandro Vespignani e Stefano Vella con la partecipazione straordinaria di Giacomo Rovero. Introduzione di Damiano Tommasi, sindaco di Verona, e Katia Tarasconi, sindaca di Piacenza. Conduce Chiara Piotto.
Ore 15.30 - 16.30
Sala dei Teatini: AI: APOCALITTICI INTEGRATI
Il dibattito sull'intelligenza artificiale generativa, ossia quella capace di generare immagini, suoni, testi, filmati, diventa sempre più rilevante e complesso. È fondamentale, quindi, esplorarne le implicazioni etiche, estetiche e sociali, ponendo l'accento sul modo in cui queste tecnologie stanno trasformando il panorama creativo mondiale. Verrà analizzato - attraverso due prospettive diverse - il modo in cui queste AI stanno mettendo in crisi il concetto di autore e di opera d'arte, le questioni etiche, politiche e sociali legate al loro utilizzo, e il modo in cui le IA generative influenzano la società, dal lavoro artistico alle dinamiche economiche. L'obiettivo di questo incontro è offrire una visione multidisciplinare sul futuro della creatività in un mondo sempre più integrato con l'intelligenza artificiale. Attraverso il confronto tra approcci distanti tra loro, i partecipanti saranno stimolati a riflettere sulle molteplici sfaccettature dell'IA generativa e sulle sue potenzialità e sfide per il futuro dell'arte e della società.
Dialogo tra Francesco D’Isa e LRNZ. Conduce Federico Bomba.
Laboratorio Aperto Piacenza (Ex Carmine): CONVINCERE DIO
La nostra società rende difficile la preghiera, la contemplazione e la meraviglia. È come se fossimo costretti a vivere in un quadro dell’adesso impoverito da tutte le ispirazioni che vengono da altrove, e questo comporta delle gravi conseguenze sociali, politiche, economiche e spirituali. In questo incontro, Franco La Cecla e Giorgia Serughetti permetteranno di vedere come il piano socio-politico e quello esistenziale non sono in conflitto, ma anzi ci permettono - se osservati insieme - di riconoscere le dinamiche che viviamo e di cercare nuove vie di meraviglia.
Dialogo tra Franco La Cecla e Giorgia Serughetti. Conduce Maura Gancitano.
Teatro Gioia: IL MOSTRUOSO FEMMINILE - Il patriarcato e la paura delle donne.
Il corpo femminile è stato spesso raccontato come portatore di malizia, in grado di sedurre e manipolare, di dare la vita e di toglierla. Un corpo mostruoso, attraente e spaventoso, che nel corso della storia umana è stato controllato e addomesticato per evitare che mettesse in pericolo l’ordine sociale. Jude Ellison Doyle, autore del fortunato saggio "Il mostruoso femminile", e Francesca Romana Recchia Luciani, esperta di filosofie del corpo e queer studies, descriveranno il modo in cui i corpi sono stati resi docili dalla cultura patriarcale e di come oggi si possa rivendicare la propria identità, infrangendo le catene millenarie che hanno oppresso chi è stato considerato “non conforme”.
Dialogo tra Francesca Romana Recchia Luciani e Jude Ellison Doyle.
Auditorium Fondazione Piacenza e Vigevano: L’AMORE NON LO VEDE NESSUNO - Fino a che punto sei disposto a fidarti di uno sconosciuto?
Ogni martedì pomeriggio, per sessanta minuti esatti, in un anonimo bar di provincia, Silvia incontra, di nascosto, un affascinante sconosciuto. Sono legati da un patto. Lui ha promesso di rivelarle ogni particolare sulla sua relazione con Federica, la sorella di Silvia morta da pochi giorni in un incidente stradale in circostanze sospette. Lei, in cambio, si è impegnata a non fare ricerche per scoprire l’identità del suo misterioso interlocutore. Ma il racconto di quell’uomo senza nome, colto e raffinato, è davvero attendibile? E fino a che punto Silvia può fidarsi di lui? Nel romanzo di Giovanni Grasso la ricerca della verità è un percorso sorprendente e doloroso, un groviglio di contraddizioni e segreti indicibili, di amori assoluti e giochi di potere.
Intervista di Michele Gravino a Giovanni Grasso.
Ore 15.30 - 17.30, XNL Piacenza: COME RACCONTARE IL CONFLITTO IN CORSO? - E cominciare ad immaginare il dopo.
Le note sofferenti di Dutch Nazari trasmettono una narrazione dell’orrore che scuote dal profondo: la violenza scellerata che si sta consumando a Gaza non può non raggelare il sangue. “Difficile restare umani/dimmi cos’è normale/dimmi cos’è l’umanità/la vedi anche tu crollare”, canta Nazari, rappresentando uno scenario di disumanizzazione, perdita di senso e sensibilità, desolazione. Nel frastornamento di chi è costretto a osservare la tragedia e a sentirsi del tutto impotente, le proiezioni di ciò che accade in un universo parallelo ma prossimo sono molteplici, hanno fonti e fattezze diverse, nascondono storie complesse e multiprospettiche. Partendo da un dialogo fra tre professionisti della narrazione, Laura Silvia Battaglia, Paola Caridi e Valerio Nicolosi, con Andrea Colamedici sonderemo i margini della questione, cercando, man mano, di scendere più a fondo: come si racconta un conflitto di tale gravità e complessità? Un nodo cruciale del dibattito riguarderà gli scenari futuri della guerra, e in questo sforzo d’immaginazione e focalizzazione l’artista e fotografo Franco Vaccari ci accompagnerà nel difficile compito di visualizzare ciò che non è ancora visibile, ma solo intravedibile.
Dialogo tra Laura Silvia Battaglia e Valerio Nicolosi. Introdotti da Dutch Nazari con Aqaba. A seguire intervista a Franco Vaccari. Conduce Andrea Colamedici. Evento a numero chiuso. Accedi per poter partecipare.
Ore 17.00 - 18.00
Palazzo Gotico: OGNI PRIGIONE È UN'ISOLA - Cosa sono davvero le carceri italiane.
Il carcere è come la giungla amazzonica, come un paese in guerra, un'isola remota, un luogo estremo dove la sopravvivenza è la priorità e i sentimenti primari sono nitidi": forse è per questo che, da narratrice attratta dai luoghi dove "l'uomo è illuminato a giorno", Daria Bignardi trent'anni fa è entrata per la prima volta in un carcere. Da allora le prigioni non ha mai smesso di frequentarle: ha collaborato con il giornale di San Vittore, portato in tv le sue conversazioni coi carcerati, accompagnato sua figlia di tre mesi in parlatorio a conoscere il nonno recluso, è rimasta in contatto con molti detenuti ed è tuttora un "articolo 78", autorizzata cioè a collaborare alle attività culturali che si svolgono in carcere. Ha incontrato ladri, rapinatori, spacciatori, mafiosi, terroristi e assassini, parlato con agenti di polizia penitenziaria, giudici, direttori di istituto. Per scrivere di quel mondo si è ritirata per mesi su un'isola piccolissima: Linosa. Ma il carcere l'ha inseguita anche lì. E gli incontri e la vita sull'isola sono entrati in dialogo profondo con le storie viste e ascoltate in carcere. Bignardi ci racconta il suo viaggio nell'isolamento e nelle prigioni, anche interiori, con la voce unica con cui da sempre riesce a trasportarci al centro delle esperienze, partendo da sé, mettendosi in gioco, così come ha fatto la mattina del 9 marzo 2020 in un video girato di fronte a San Vittore, mentre alcuni detenuti salivano sul tetto unendosi alle rivolte che stavano scoppiando in molte carceri italiane. In seguito a quegli eventi sarebbero morte tredici persone recluse. "So come vanno le cose col carcere" scrive, "il carcere lo odiano tutti. Alcuni amano il carcere degli altri, per così dire": parlarne è un gesto inevitabilmente politico, perché rivolgendo lo sguardo al carcere lo si rivolge al cuore della società, ma questo è anche e prima di tutto un libro personale, in cui ogni cosa - ritratti, riflessioni, cronaca, ricordi - è cucita assieme dalla scrittura limpida e coinvolgente di Daria Bignardi.
Dialogo tra Daria Bignardi e Lucia Castellano. Conduce Marcella Maresca. Evento a numero chiuso. Accedi per poter partecipare.
Teatro Gioia: «MA IO TI HO SEMPRE SALVATO» - La maschera della morte e il nomos della vita.
Luciano Violante, magistrato e uomo politico che ha dedicato molti anni al rapporto complesso tra politica, legge e società, identifica nella morte il tema più profondo – e il più rimosso – che induce l’umanità al necessario compromesso della convivenza. In queste pagine non si guarda alla morte come si guarda a un problema filosofico astratto, ma si identifica nel nostro rapporto con la morte – e, per simmetria evidente, con la vita – quel punto di svolta che rende umano il nostro agire, nel modo più intimo, universale e necessario. Se la vita ha un senso, il nostro rapporto con la morte ne è la spia. Dai pensieri che ci provengono dalla tradizione classica e da quelli che leggiamo nella Bibbia, si traggono insegnamenti importanti, «religiosi» anche se non necessariamente confessionali. Il mondo contemporaneo sembra invece avere interrotto, tecnologizzato e nascosto il tema dell’inevitabile conclusione della nostra vita, finendo per sminuirne la «sacralità». E così oggi si muore in guerra, si muore migrando, si muore perché non si può o non si vuole più vivere; ma l’indifferenza crescente verso la morte ha reso più fragile il nostro rapporto con la vita, unico bene che dovrebbe costantemente informare il nostro agire.
Intervista di Lara Crinò a Luciano Violante.
Palazzo Rota Pisaroni: IL MALE CHE NON C’È
In questo incontro, Giulia Caminito dialogherà con Maura Gancitano a partire dal suo nuovo romanzo “Il male che non c’è”. Dopo il successo di “L’acqua del lago non è mai dolce”, vincitore del Premio Campiello 2021, l’autrice torna infatti in libreria con una storia che esplora il potere dell’immaginazione e dell’infanzia insieme alle sfide della vita adulta, cariche di angoscia, ipocondria, precarietà e solitudine. La storia di Loris è un ritratto potente della generazione dei millenial, ma in fondo descrive più in generale il senso di inquietudine di questi tempi, che non risparmia quasi nessuno e da cui è difficile riuscire a liberarsi.
Intervista di Maura Gancitano a Giulia Caminito.
Palabanca Eventi: PARADISO - Il contemporaneo è un paesaggio di rovine.
Nel «giorno più caldo di una delle estati più calde che si ricordino», Federico Desideri, giovane giornalista di belle speranze ma di scarse soddisfazioni, riceve dal direttore della rivista «di nicchia» con cui collabora l’incarico di andare a Roma a intervistare un famoso regista, autore di un film di strepitoso successo al centro del quale giganteggia un memorabile, fascinoso cialtrone. Federico scoprirà ben presto che il regista è latitante, ma in compenso, nel corso di una serata mondana, gli verrà indicato colui che di quel personaggio si dice sia stato il modello: Barry Volpicelli. Sorta di psicopompo a metà strada tra un pifferaio magico e il Bruno Cortona del Sorpasso, Barry condurrà Federico in un luogo incantato: il Paradiso, immenso compound di ville e bungalow sgarrupati sul litorale laziale, dove vive in compagnia di un ristretto gruppo di vecchi freak amabili e strampalati. Un ambasciatore che accumula prodotti di discount, un ginecologo a riposo che alleva galline ornamentali, il principe Gelasio Aldobrandi che – in preda a una perenne angoscia «misticoaraldica» – persegue il sogno irrealizzabile di un erede, una coppia di lesbiche che rimpiangono i giorni fasti in cui venivano invitate in Vaticano da papa Ratzinger, una ex bellona che accusa l’intero cinema italiano di averle rubato le idee e, non ultime, la prima e la seconda signora Volpicelli. Fra interminabili conversazioni di delirante futilità, e una notte in cui qualcuno rischia di uccidere uno degli ospiti, fra l’arrivo di una celebre influencer e una morte sospetta, molte sono le cose che il giovane Federico vedrà e imparerà durante il suo soggiorno al Paradiso. Fino al momento in cui si renderà conto di non poterne, o non volerne, più uscire.
Intervista di Michele Gravino a Michele Masneri.
Laboratorio Aperto Piacenza (Ex Carmine): TECNOLOGIA DI POCHI O PER TANTI? - Cittadini, aziende e Stati alle prese con lo sconfinato potere dei microchip.
Nel mondo di oggi la tecnologia domina ogni aspetto della vita comune e quotidiana. Ma chi domina la tecnologia? Se spostiamo per un attimo l’attenzione dal software all’hardware, ecco che esce un racconto intricato sulla produzione, sulla vendita e in generale sul controllo dei chip. Poche persone e poche imprese hanno in mano ciò che sta alla base dei nostri telefoni e di tanti altri dispositivi senza i quali non sappiamo più vivere. Quanto è forte questa catena della dipendenza? In parallelo e in maniera complementare a tutto ciò: quanto la tecnologia è diventata una questione complicata, fuori dalla portata di (quasi) chiunque? Come tornare a renderla semplice, accessibile, letteralmente manipolabile in maniera artigianale e ‘casalinga’ perché diventi una pratica democratica dell’emancipazione di centinaia di milioni di individui? In definitiva, quanto i dispositivi tecnologici – per chi ne controlla la fabbricazione e per come sono disegnati e funzionano – ci rendono davvero più liberi invece che più dipendenti?
Con Cesare Alemanni e Massimo Banzi. Conduce Silvia Boccardi.
Ore 19.00 - 20.00
Piazza Cavalli: MAESTRI DI MERAVIGLIA
La danza, con Giacomo Rovero - Stephen King, lectio di Loredana Lipperini.
Palazzo Rota Pisaroni: LA CULTURA CHE TRASFORMA LE CITTÀ.
La cultura trasforma le città perché costruisce con esse utopie e immaginari: le potenzialità si risvegliano e le comunità, immerse tra sogni e bisogni, memorie e vocazioni, inventano il loro futuro. La cultura crea luoghi di scambio, propone metafore sociali e prototipi relazionali con cui possiamo esercitarci con il possibile, con l’errore, con l’altro. Con il non-ancora. La cultura tesse la capacità di predire in una trama di ripensamento e riscoperta, sorregge i desideri e rilancia i saperi: ci situa nello spazio concreto delle cose, offrendoci mezzi che dobbiamo vedere come reali punti di appoggio e soluzione. La cultura dota le città di senso di responsabilità riguardo alla effettiva realizzabilità dei progetti pensati per esse. Ecco allora che cambiano: sono in grado di ospitare l’altro, di curare e di curarsi; imparano a divenire essendo presenti a se stesse.
Dialogo tra Agostino Riitano e Marinella Senatore. Conduce Paola Pierotti.
Sala dei Teatini: SOLTANTO IN RETE - L’ambigua figura del virtual influencer.
Sebbene a volte si definiscano “robot” i virtual influencer si differenziano nettamente dai robot umanoidi: la loro materia non è fisica ma solo digitale, olografica o – in senso lato – virtuale. Sono sciami di bit, non insiemi di cavi e di tubi metallici. Non li possiamo, quindi, mai toccare. I loro corpi non fanno ombra, la loro esistenza non oltrepassa i bordi degli schermi. Sono privi di patrimonio genetico e si nutrono esclusivamente di energia elettrica e connessione a internet, senza cui si dissolverebbero come neve al sole. È difficile distinguerli dagli influencer umani, anche perché si comportano esattamente allo stesso modo, mimetizzandosi perfettamente. Uno di quei casi in cui l’allievo digitale supera il maestro reale.
Dialogo tra Davide Sisto e Vera Gheno. Conduce Maura Gancitano.
Auditorium Fondazione Piacenza e Vigevano: CHE FINE HA FATTO IL FINE VITA? - L’arte di vivere e morire bene.
Dialogo tra Filomena Gallo e Giorgio Macellari.
Ore 19.00 - 20.30, XNL Piacenza: L’OCCIDENTE AL VOTO - Democrazie sospese sui due lati dell’Atlantico.
Nell’anno in corso, con le elezioni europee di giugno e le elezioni americane di novembre, si rinnova la democrazia in una parte consistente dell’Occidente. Ma quale impatto stanno avendo e avranno? In Europa, che cosa possiamo aspettarci in termini di priorità della politica, qualità della democrazia, promozione dei diritti, servizi per i cittadini? L’Europa sarà più unita e forte nel mondo, o sempre più fragile, divisa, irrilevante? E quanto le elezioni americane condizioneranno l’Europa, i conflitti in corso, le grandi sfide globali (dal clima all’IA) se a vincerle sarà Kamala Harris o Donald Trump?
Dialogo tra Charles Sabel, Luka Mesec, Oleksandra Matvijchuk (in videoconferenza) e Piero Benassi. Conduce Silvia Boccardi. Evento a numero chiuso. Accedi per poter partecipare.
Ore 21.00 - 22.30, Piazza Cavalli: LEZIONI DI MERAVIGLIA
Il Festival risuona di pensiero e stupore nella sua serata finale: riprendono a Piacenza le “Lezioni di Meraviglia”, il connubio fra musica e filosofia ideato da Maura Gancitano e Andrea Colamedici. I due filosofi tornano a dialogare e a sintonizzarsi con le corde de La Rappresentante di Lista, il duo composto da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, capaci di conquistare un grande pubblico con la loro musica cruda, autentica, morbida e corrosiva.
Spettacolo di Tlon e La Rappresentante di Lista.
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La provincia di Piacenza venne popolata già in tempi antichissimi, ma furono i Romani a costruire il primo vero insediamento urbano e dare il nome alla futura città: "Placentia", la primogenita, come
Il Palazzo delle Poste, situato in via Sant’Antonino, fu costruito nel 1911 per la sede della Banca Cattolica, progetto dell’ingegnere Ettore Martini, e ha una facciata molto particolare: è un sussegu
Secondo la tradizione cristiana, dove oggi sorge la piccola chiesa di Santa Maria in Cortina fu ritrovato il corpo del martire Sant’Antonino, poi divenuto patrono della città di Piacenza, in una camer
In Piazza Cittadella risalta un poderoso complesso formato da due edifici di epoche differenti: la cittadella viscontea e Palazzo Farnese. La cittadella, costruita a partire dal 1315 da Galeazzo I Vi
Piazza Duomo è sempre stata una delle piazze più importanti, in particolare in epoca medievale fino alla realizzazione di Piazza Cavalli e di Palazzo Gotico. La costruzione dell’attuale cattedrale h
Piazza Sant'Antonino
Splendido esempio di architettura tardo settecentesca, il Teatro Municipale di Piacenza fu inaugurato il 10 settembre 1804 con Zamori, ossia l’Eroe delle Indie dramma serio per musica di Giovanni Simo
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