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Prossima data 30 gennaio 2025

Teatro Verdi - Via Della Liberazione, Fiorenzuola d'Arda

Il paradiso inaspettato - Ferramonti di Tarsia

Teatro Verdi - Via Della Liberazione, Fiorenzuola d'Arda

Info

Giovedì 30 gennaio spettacolo ore 20.45

Venerdì 31 gennaio spettacolo ore 10.00

Giovedì 30 gennaio 2025, ore 20.45 - Venerdì 31 gennaio 2025, ore 10.00 - Stagione Teatrale 2024/2025 Teatro Verdi Fiorenzuola d'Arda

Il paradiso inaspettato - Ferramonti di Tarsia

di Lucilla Perrini

regia e interpretazione: Sergio Mascherpa

scene: Giacomo Andrico

costumi Mariella Visalli

musiche originali: Claudio Smussi

luci: Nicola Ciccone

Nel 1940 viene aperto a Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza, il più grande campo di concentramento in Italia: 92 baracche, 4.000 ebrei e antifascisti da tutto il mondo. Uno spazio infinito, perso tra le colline e i casolari dei contadini calabresi.

Filo spinato, turche improvvisate nella terra: il progetto del campo, realizzato in una zona da bonificare, era fatto a immagine e somiglianza di quello di Dachau. E fin qui, nulla ci stupisce. Dal campo passarono migliaia di persone. Eppure nessuno di loro, ebrei per la maggior parte, ma anche greci, albanesi, cinesi, giapponesi, neozelandesi e australiani, subì violenza, nessuno venne mandato in un campo di sterminio.

Se, nello stesso periodo, 1940-1943, nel campo italiano della Risiera di San Sabba, a Trieste, si contano 5.000 vittime, qui a Ferramonti morirono quattro uomini, vittime collaterali di uno scontro aereo avvenuto nei cieli di Tarsia. Erano senza libertà, costretti in un campo e alla fame, ma vennero trattati con rispetto e con dignità.

All’interno del campo si mantenevano uniti i nuclei familiari. C’erano scuole per i bambini, una biblioteca, squadre di calcio e di pallamano organizzate in tornei, orchestre che si esibivano in concerti, compagnie teatrali con una loro programmazione. C’era libertà di culto: una chiesa cattolica e tre sinagoghe. C’era un parlamento. Un vero paradosso: nell’Italia fascista, sotto dittatura, esisteva un campo di concentramento dove si riuniva regolarmente e in modo democratico un parlamento.

Si celebrarono matrimoni e nacquero molti bambini, bambini che, ora uomini anziani, continuano da tutto il mondo a ritornare in questo piccolo paese calabrese per ricordare e ringraziare. La sua è una storia dimenticata, eppure sorprendente: grazie al comando che dirigeva il campo con grande umanità, agli internati che seppero, nonostante tutto, utilizzare al meglio in termini di creatività e di crescita la loro prigionia, alla gente di Tarsia, che aiutò e rischiò la vita per gli ebrei, Ferramonti fu davvero un paradiso inaspettato come scrisse il Jerusalem Post.

Quella di Ferramonti è una storia che commuove, una storia dimenticata, che ci aiuta, anche in questo momento difficile della storia, a credere che le scelte di ognuno di noi possono fare la differenza.

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Tutte le date:

30/01/2025 31/01/2025

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